Nonostante la crisi top manager non rinunciano a comodità in trasferta

Il manager italiano può rinunciare a volare in business class ma non si accontenta di alberghi inferiori alle 4 stelle. Gusti e preferenze di questo target di clienti, che negli ultimi anni ha visto ridotto il proprio budget di viaggio, sono stati svelati dall’ultima ricerca dell’Osservatorio sul Business Travel di HRS. Dunque, secondo l’analisi condotta su 100 travel manager delle principali aziende italiane, manager e top manager del Belpaese non rinunciano alle comodità. Il 75% dorme solo in hotel a 4 stelle e il 20% accetta solo camere a 5 stelle o superiori. Solo il 5% accetta sistemazioni di categoria inferiore.    

Dati che sembrano stridere con il rigore imposto dalla crisi ma che trovano conferma nelle richieste di chi va in trasferta: il 12% esige il pick up da e per l’aeroporto con auto privata, il 18% chiede la possibilità di accedere a palestre, piscine ed eventualmente spa, il 17% vuole il wi-fi, il 18% chiede di prenotare strutture con servizi ristorazione e bar disponibili fino a tarda notte e/o opta per soluzioni vicine ai principali luoghi di intrattenimento della città e l’8% chiede preventivamente un hotel con sale per fumatori.    

Solo il 27% è preoccupato circa l’economicità della stanza, la distanza dal luogo dell’incontro e l’early check-in. L’Osservatorio HRS ha inoltre chiesto quali fossero le destinazioni italiane e internazionali in grado di coniugare al meglio l’attività ricreativa con la produttività del business. In Italia spopola Roma che supera Milano e Firenze. Seguono Torino, Genova, Napoli, Cagliari e Bari. Chiudono la classifica Venezia e Palermo.  
Per quanto riguarda l’estero, spicca su tutte Miami, seguita da News York e Mosca. Buoni piazzamenti per Dubai (4), Londra (5) e Barcellona (6). Chiudono la classifica Amsterdam, Parigi, Johannesburg e Berlino.

 

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