“L’altro giorno ho viaggiato con Ita e ho incontrato uno steward che mi ha detto ‘ministro sto studiando il tedesco’. E io gli ho risposto: ‘bravo fai bene'”. La battuta che il titolare del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, ha rivolto ai cronisti a Roma descrive il clima sempre più disteso che accompagna Ita e Lufthansa verso l’altare. Nella tarda serata di martedì la squadra dell’antitrust Ue guidata da Margrethe Vestager ha ricevuto il pacchetto definitivo di rimedi messo a punto formalmente dal Mef e dal colosso dei cieli tedesco.
E l’iter – è l’assicurazione che si ripete nei corridoi di Palazzo Berlyamont – procede spedito verso l’agognato placet Ue. Un verdetto positivo che – dopo il primo sì informale registrato lunedì a livello tecnico – nei prossimi giorni dovrà essere confezionato con tanto di benedizione politica in vista dell’annuncio atteso tra il 2 e il 4 luglio.
Il compromesso per il decollo dell’alleanza italo-tedesca poggia sulle soluzioni concordate con i guardiani della concorrenza Ue a scongiurare il rischio di posizione dominante e di un aumento insostenibile dei prezzi a danno dei consumatori. Le due compagnie cederanno così un significativo pacchetto di slot (15-17 coppie giornaliere, pari a 30-34 voli tra andata e ritorno) a Milano Linate – un numero significativamente più alto delle 11 coppie possedute da Lufthansa -, garantendo che almeno un altro vettore possa non soltanto subentrare ma anche stabilirsi in maniera più strutturata nello scalo, operando anche nuovi voli.
Il business plan della compagnia che animerà gli slot ceduti da Ita e Lufthansa – in pole c’è easyJet – dovrà però essere “solido” e sarà presto oggetto di un ulteriore esame Ue. E sul fronte delle rotte la soluzione è analoga sia per i voli di corto che per quelli di lungo raggio. Per i brevi viaggi dall’Italia all’Europa centrale – in particolare verso Germania, Belgio, Austria e Svizzera – ci sarà l’ingresso di almeno un vettore rivale a fare concorrenza alla newco sorta dalle ceneri di Alitalia e alla compagnia della gru guidata da Carsten Spohr.
Un’apertura alla concorrenza che si replicherà anche nei lunghi collegamenti da Fiumicino con destinazione Stati Uniti e Canada. Su quest’ultimo, contesissimo, fronte l’intesa contempla che per le rotte più problematiche verso San Francisco, Washington, Chicago e Toronto vi sia l’ingresso di un’aviolinea rivale capace di garantire il collegamento diretto, oppure di due compagnie concorrenti – come Air France, Iberia, British Airlines, Klm o Tap – ad assicurare un volo con scalo, ma che abbia una durata non superiore alle tre ore in più rispetto al volo diretto e prezzi competitivi. In cambio, Ita potrà entrare da subito nella joint venture transatlantica che Lufthansa gestisce con United e Air Canada. A queste condizioni, tutto è ormai pronto per il via libera ufficiale di Bruxelles. Poi resterà soltanto da finalizzare il closing per portare portare Ita nella galassia che parla tedesco.