Nube, Iata contro Ue: sistema decisionale difettoso

Bisignani: Francia e Gran Bretagna uniche eccezioni in Europa

Sviluppare procedure più precise per identificare lo spazio aereo contaminato dalla cenere e consentire un maggior numero di voli. E' quello che chiede la Iata all'Europa accusandola di non riuscire a gestire la crisi provocata dalla nube del vulcano islandese (vedi video nella home page di travelnostop.com). "L'attuale sistema europeo per decidere le chiusure degli spazi aerei non sta funzionando", dice il direttore generale e ceo Giovanni Bisignani, che chiede un sistema di raccolta e analisi dei dati più robusto, un cambiamento nel processo decisionale e urgenza nell'affrontare le questioni. "La sicurezza – osserva Bisignani – è sempre la nostra priorità numero uno, ma dobbiamo prendere decisioni basate sui fatti, non su modelli teorici non corroborati". Quindi evidenzia alcune eccezioni di successo, come Francia e Gran Bretagna, la prima "é riuscita a tenere aperto il proprio spazio aereo migliorando i dati del Vaac (Volcanica Ash Advisory Centre) con l'esperienza operativa per determinare con più precisione zone di volo sicure";mentre la Gran Bretagna oggi ha annunciato "un altro passo avanti lavorando con le compagnie e i produttori per definire con più accuratezza i livelli di tolleranza".
Quindi un ultimo attacco all'aviazione civile europea: "se non ha le risorse – sottolinea il numero uno della Iata – dovrebbe valutare di prendere in prestito aerei per condurre i test da altri paesi o da fonti militari".

editore:

This website uses cookies.