Nube, ora tempo di polemiche su rimborsi ai pax

Con l’apertura di tutti gli scali si fanno i conti su perdite e rimbrosi

Con la riapertura degli aeroporti finlandesi e il ritorno della normalità nei cieli europei, la nube di cenere islandese lascia spazia ai conti dei danni e alle polemiche sui rimborsi ai passeggeri. Secondo Giovanni Bisignani, direttore della Iata, che ieri a Bruxelles ha incontrato David McMillan, direttore generale di Eurocontrol "c'è stata un'enorme sopravvalutazione. Lo spazio aereo è stato chiuso sulla base di modelli matematici e non di fatti". I giorni di blocco hanno fatto lievitare le perdite delle compagnie aeree che si aggirano intorno ai 2 miliardi di dollari. I vettori per tale motivo chiedono a gran voce delle compensazioni che rispondono a una situazione eccezionale, simile a quella sviluppatasi dopo l'11 settembre 2001. Tra le questioni in esame anche quella del rimborso per i passeggeri rimasti a piedi che vede da un lato la Commissione europea garantire il rispetto di tali diritti da parte di tutte le compagnie, dall'altro Bisignani che chiede una revisione del regolamento. Marcia indietro da parte di Michael O'Leary di Ryanair, che, dopo aver affermato che la compagnia avrebbe rimborsato solo il biglietto aereo, ha successivamente affermato che saranno rimborsate anche ‘spese extra ragionevoli'. Intanto, l'Aea, Associazione europea delle linee aeree ha reso noto che chiederà all'Europa lo stanziamento di fondi pubblici per risarcire i passeggeri.

 

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