Parchi, Prestigiacomo: affidare la gestione ai privati

Ma è polemica: per molti significherà un taglio dei fondi pubblici

Privatizzare la gestione dei parchi attraverso la creazione di fondazioni. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, parlando di "rivisitazione totale" per il sistema parchi. Oggi il circuito dei parchi, circa 800, offre lavoro a 80mila persone di cui 4mila diretti negli enti di gestione. L’ipotesi prospettata dal ministro dell’Ambiente ha subito scatenato reazioni e preoccupazioni su una gestione che potrebbe mettere in secondo piano la salvaguardia della biodiversità, una sorta di servizio pubblico svolto in tutte le aree protette. Un’ipotesi ritenuta "bizzarra" dal ministro ombra dell’Ambiente del Pd, Ermete Realacci, se questo significasse sostituire il governo da parte degli enti territoriali. Preoccupato di una eventuale riforma è Antonello Zulberti, presidente del parco regionale dell’Adamello Brenta e membro della giunta esecutiva di Federparchi, secondo cui questa ipotesi nasconde tagli dei fondi pubblici, essenziali alla sopravvivenza delle aree protette. Immediata la replica di Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente, secondo cui "le fondazioni o i privati non sono la risposta ai problemi dei parchi, ma rischiano semmai di esserne la saracinesca".
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