Era stata inserita proprio la scorsa settimana nella Black List dei vettori cui è vietato volare nei cieli dell’Ue la compagnia Hewa Bora, cui appartiene il DC9 che si è schiantato lunedì, nella Repubblica democratica del Congo e in cui hanno perso la vita almeno 21 persone. L’aereo, in servizio da Goma alla capitale Kinshasa, con a bordo 79 passeggeri e sette membri d’equipaggio, si è schiantato durante le fasi di decollo su un affollato mercato. Secondo fonti aeroportuali, l’aereo, dopo aver superato la fine della pista, ha sfondato la recinzione ed ha concluso la propria corsa senza controllo contro i negozi e le bancarelle del mercato, spaccandosi in due tronconi, che hanno preso fuoco. “Il bilancio delle vittime è ancora difficile da stabilire”, ha detto Thomas Oleko, responsabile della sicurezza aerea di Goma, mentre per Stavros Papaioannou, presidente della compagnia congolese Hewa Bora, "fino a questo momento ci sono 21 morti confermati, ma nessuno fra i passeggeri dell’aereo". Secondo diverse fonti la maggior parte delle vittime dell’incidente sono persone che si trovavano tra le bancarelle del mercato sul quale si è schiantato il velivolo. Tra i sopravvissuti anche due missionari italiani. Lo scorso anno si sono verificati ben otto incidenti aerei nella Repubblica democratica del Congo.