Quest’estate molti viaggiatori sono rimasti bloccati negli aeroporti di tutto il mondo a causa di ritardi e cancellazioni dei voli. Uno studio condotto da AirHelp ha rivelato che il crescente fenomeno dell’overtourism, l’aumento dell’offerta delle compagnie aeree e la conseguente diminuzione della qualità dei servizi e del personale aereo, hanno portato in Italia a un raddoppio (+105%) dei voli che hanno subito disagi rispetto l’estate scorsa. L’estate del 2018 ha causato disagi a più di 500 mila italiani che si sono visti rovinare le vacanze a seguito di ritardi o cancellazioni dei voli, ma non tutti gli aventi diritto presentano effettivamente un reclamo.
I voli problematici nell’estate del 2017 non superavano i 2000, da giugno a settembre di quest’anno sono invece raddoppiati (+127%) arrivando a superare i 4000.
L’aeroporto che ha subito maggior disagi nell’estate 2018 è l’aeroporto di Roma Fiumicino che ha visto più di 130 mila passeggeri coinvolti in ritardi o cancellazioni dei voli e una responsabilità finanziaria accumulata dalle compagnie aeree che supera i 40 milioni di euro. Al secondo posto della classifica troviamo l’aeroporto di Milano Malpensa, con disagi per più di 120 mila passeggeri da giugno a settembre 2018 e più di 30 milioni di rimborsi dovuti dalle compagnie aeree. A completare il podio è l’aeroporto Marco Polo di Venezia, con 300 voli che hanno subito ritardi o cancellazioni e poco più di 30 mila passeggeri coinvolti. Quarto e quinto posto per Bergamo Orio al Serio e il Marconi di Bologna, con una responsabilità finanziaria inferiore ai 10 mila euro.
Complessivamente, secondo i dati, la responsabilità finanziaria accumulata dalle compagnie aeree quest’estate è aumentata del 50% rispetto all’anno precedente, arrivando a superare i 140 milioni di euro.
“I passeggeri si sentono ancora impotenti nei confronti delle compagnie aeree e molti di loro perdono il risarcimento dovuto non presentando una richiesta di rimborso. Se le compagnie aeree non faranno la loro parte per informare i passeggeri, continueremo a farlo noi”, afferma Roberta Fichera, portavoce di AirHelp.
Per voli in ritardo, cancellati o imbarchi negati, tutte le compagnie aeree (low cost comprese) devono corrispondere da 250 euro a fino 600 euro di rimborso a prescindere dal prezzo pagato per il biglietto acquistato. Si tratta di un diritto dei passeggeri il più delle volte a loro sconosciuto (o omesso dalle compagnie aeree), tant’è che meno del 2% degli aventi diritto ha richiesto e ottenuto il risarcimento.