Rete nazionale di piste ciclabili, ecco proposta legge

Cicloturisti europeri rinunciano a Italia perché manca rete ampia e sicura

Hanno aderito decine di deputati di tutti i partiti alla proposta di legge bipartisan, che tenterà nei prossimi mesi di fare breccia in Parlamento, sulla costruzione di una grande rete nazionale di piste ciclabili, che interessi tutte le regioni d’Italia e che abbia finalmente un carattere strutturale e coordinato a livello nazionale. Nello specifico si tratta, per i quattro tragitti maggiori, di un percorso che va dal Brennero a Grosseto; di uno che va dal confine con la Svizzera presso Como fino ad Agrigento, passando per la Cisa e viaggiando poi lungo la costa tirrenica e attraversando la Calabria fino a Reggio; di uno che attraversa la valle del Po sulla falsariga del corridoio 5 di viabilità internazionale; e di uno che costeggia tutto l’Adriatico da Trieste a Brindisi. Le cinque arterie interregionali sono invece: Ravenna-Roma, Roma-Pescara, Salerno-Brindisi, Trento-Venezia e Olbia-Cagliari. Luigi D’Agrò (Udc), primo firmatario dell’iniziativa legislativa, ha sottolineato che un simile progetto consentirebbe al nostro Paese di non perdere l’ennesima opportunità di sviluppo sia economico sia culturale. “In Europa ci sono almeno 5 milioni di cicloturisti – ha detto presentando la pdl -, che vorrebbero passare le loro vacanze in bici in Italia, ma che rinunciano perché non abbiamo per loro una rete ampia e sicura”.
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