Anche le vacanze estive dei russi saranno fortemente condizionati dalla crisi. Secondo un sondaggio del Centro demoscopico nazionale ‘Vtsiom’, riportato ieri dal quotidiano Izviestia, solo il 3% dei russi prevede di andare in vacanza all’estero, con una diminuzione del 25% rispetto allo scorso anno. Il 53% prevede di trascorrere in casa le vacanze, mentre un 20% ha in programma si recarsi in dacia, le tradizionali case di villeggiatura fuori città molto amate dai russi per la possibilità che offrono di stare a contatto con la natura. Inoltre, dall’inchiesta è emerso che un altro 3% dei russi conta di andare in vacanze nelle altre repubbliche ex sovietiche, il 10% sulla costa russa del Mar Nero, l’1% in Crimea, penisola ucraina nel Mar Nero. Nel sondaggio nessuno ha indicato di volersi recare in vacanza in una delle tre repubbliche baltiche ex sovietiche di Estonia, Lettonia e Lituania. Secondo il giornale russo nel 2008 ogni russo recatosi in vacanza all’estero ha pagato in media 1.000 dollari all’agenzia, mentre quest’anno si prevede per TO e adv una perdita di 1,4 miliardi di dollari.
