Santanchè nel mirino, ok del governo a odg del Pd

La Lega invita Daniela Santanchè alla “responsabilità” nel caso in cui dovessero emergere “illeciti” nella sua attività da imprenditrice. Un nuovo colpo al fianco da parte di un partito di maggioranza che sembra aumentare le crepe della blindatura della ministra.

Una situazione che si complica ulteriormente con il via libera a sorpresa del governo a un ordine del giorno del Pd al dl Lavoro, votato alla Camera anche dalla maggioranza, ad esclusione di Noi Moderati di Maurizio Lupi. Odg che impegna l’esecutivo “a sanzionare gli operatori che avessero usufruito in maniera fraudolenta” della Cassa integrazione Covid. Tra questi viene esplicitamente citata “Visibilia Editore, a suo tempo controllata con il 48,6% delle azioni dalla senatrice”.

Un voto che col passare del tempo assume più i contorni di un pasticcio al quale proprio il governo cerca di porre rimedio ribadendo, con una nota informale, la piena fiducia nella ministra e spiegando che “le premesse dell’ordine del giorno sono chiaramente strumentali perché riportano comunque come fatto storico notizie di stampa già smentite dalla diretta interessata ed è pacifico che non venga espresso alcun giudizio negativo sull’operato del ministro del Turismo Santanché”.

Resta ovviamente il merito del dispositivo – si rimarca – che impegna ad adottare ogni iniziativa utile per potenziare i controlli sull’utilizzo inappropriato della cassa straordinaria Covid. Un pasticcio, dunque, che intorbidisce ulteriormente le acque in vista dell’informativa di Santanché prevista al Senato il prossimo 5 luglio. La ministra prò resta tranquilla e commenta così l’atteggiamento dei colleghi in Aula: “hanno fatto bene, sono d’accordo”. “Mi sembra giusto – aggiunge – che il governo faccia la sua parte. Quando verrò qui mercoledì non avrò problemi”.

Ma prima ancora del colpo di scena nell’Aula di Montecitorio, è la Lega a far scricchiolare una maggioranza in trincea a sostegno della ministra. “Sono curioso di ascoltare Santanché – dice il vicesegretario della Lega Andrea Crippa – e di aspettare dei fatti un po’ più oggettivi rispetto all’inchiesta di Report. Se poi si dovessero verificare i fatti e dovessero succedere delle evidenze per cui ci sono irregolarità, è giusto che il ministro si prenda le sue responsabilità”.

Intanto, continua a crescere il pressing delle opposizioni. Il capogruppo M5s chiede a gran voce che la senatrice di FdI venga a riferire anche alla Camera. Mentre alcuni senatori pentastellati affermano: “è giunta l’ora che la premier Meloni rifletta se sia il caso o meno che la Santanchè resti al suo posto”. La segretaria Dem Elly Schlein ricorda “ministri in Italia e in Europa che si sono dimessi per fatti ben meno gravi di quelli che paiono emergere dalle inchieste giornalistiche”.

editore:

This website uses cookies.