È scontro tra il governo e i sindaci sui taxi. Mentre le città restano al collasso anche per mancanza di auto bianche il ministro Matteo Salvini va all’attacco dei primi cittadini, Roberto Gualtieri in primis, accusandoli di non aver ancora messo in moto la macchina che – in base al decreto asset – consente loro di ampliare del 20% il numero delle licenze dei tassisti.
“Ora tocca ai sindaci, non ci sono più scuse, attendo di capire cosa vogliano fare”, dice il titolare dei Trasporti durante il question time alla Camera, visto che “nessun Comune ha ancora pubblicato i bandi” per ampliare il numero dei mezzi.
E anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso invita a “non accampare scuse” in particolare il sindaco di Roma.
“Il decreto è fatto male, è inutilizzabile”, è la replica del sindaco della capitale. Gualtieri, ad ogni modo, fa sapere che venerdì farà partire l’iter per l’aumento delle licenze: “c’eravamo fermati – spiega – per via delle norme nuove attese dal governo, che però non si possono usare. Ci vorranno dei mesi, ma abbiamo deciso di farlo e lo faremo”.
Sulla stessa linea anche il sindaco di Milano, Beppe Sala: il Comune, fa sapere, “se la legge è cambiata, agirà”. “Al di là delle dichiarazioni del ministro Salvini – dice Sala – io non ho ancora visto un decreto legge che vada in quella direzione, e va bene. Ma quello che abbiamo pensato sino a stamattina è che dobbiamo attendere l’autorizzazione della Regione. Abbiamo bisogno di più taxi, se siamo noi nella possibilità cercheremo senz’altro di farlo”.
Il decreto, varato dal Cdm ai primi di agosto e dunque in vigore ma in attesa di conversione, prevede – senza il riferimento alle Regioni – la possibilità di licenze aggiuntive per i grandi Comuni e quelli dove c’è un aeroporto (circa una sessantina, è la stima del Mimit). Ma deve ancora avere il via libera finale e durante l’esame, in particolare del Senato, ha subito alcune limature e modifiche. “Il giorno dopo la bocciatura degli emendamenti al decreto che potevano essere utili per i Comuni – dice Gualtieri – ho convocato per venerdì il tavolo sindacale che è il primo step per aumentare le licenze”.
Nelle more del dibattito e della conversione in legge – va in ogni caso all’attacco Assoutenti – c’è un “vergognoso scaricabarile sulle spalle dei cittadini”.