Sisma Nepal, rientrati in Italia nostri connazionali. Tre ancora gli irreperibili

Sono scesi a 3 gli italiani che la Farnesina non riesce ancora a contattare dal terremoto che, il 25 aprile, ha causato migliaia di morti in Nepal. La situazione a Kathmandu si fa sempre più disperata per la mancanza di acqua e cibo e per una situazione sanitaria al collasso che – dice l’Oms – alimenta il rischio di epidemie.

Intanto l’incubo di una ventina di italiani scampati al terremoto è finito ieri sera quando sono saliti su un volo commerciale organizzato dalla Farnesina per il rimpatrio. Alcuni di loro hanno visto la morte da vicino, altri sono stati isolati per giorni sui sentieri dei trekking, altri ancora si lamentano per l’estenuante attesa dell’aereo militare italiano che avrebbe dovuto riportarli in Italia giorni prima ma che è stato bloccato a New Delhi in attesa di autorizzazione all’atterraggio.

Altri italiani lamentano invece disorganizzazione e ritardi nelle operazioni di rimpatrio rispetto ad altri Paesi, con qualcuno che punta il dito contro il consolato di Kathmandu che nelle prime ore non rispondeva a telefonate e mail. A differenza di altri Paesi tuttavia – si fa notare – l’Italia a Kathmandu ha solo un consolato onorario e non una struttura diplomatica di dimensioni tali da consentire una risposta logistica rapidissima di fronte ad un disastro del genere. 

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