Spie Isis infiltrate all’aeroporto di Bruxelles e Zaventem resta chiuso

L’aeroporto di Zaventem è pieno di ‘spie’ dell’Isis che si nascondono nello staff, la polizia aeroportuale l’aveva già denunciato ma i dirigenti dello scalo se ne sono lavati le mani. L’ultima clamorosa denuncia arriva in una ‘lettera aperta’ scritta dalla polizia aerospaziale, una sezione distaccata di quella federale, che ha anche minacciato di bloccare la riapertura dello scalo se non verranno prese misure di sicurezza supplementari come i metal detector all’ingresso.

“Questa lettera è l’espressione della frustrazione dei poliziotti in prima linea di fronte alla cattiva gestione, un richiamo in favore della messa in sicurezza degli aeroporti nazionali”, scrivono gli agenti, molti dei quali in servizio quel 22 marzo. Secondo loro non è normale, e come tale era stato denunciato, che gran parte dello staff che si occupa dei bagagli a Zaventem “ha dei precedenti, spesso per fatti criminali gravi”. Non solo. Molti, è noto, sono andati e tornati dalla Siria e ora lavorano anche alle pulizie e ai duty free. Si tratta di almeno 50 persone, denunciano gli agenti, tutte potenzialmente infiltrate dall’Isis per testare la sicurezza dell’aeroporto.  

Anche il segretario generale del sindacato di polizia, Martin Buxant, punta il dito contro il personale dell’handling: “Tra di loro ci sono molte persone che hanno applaudito per gli attentati di Parigi, è una cosa grave”. E ancora più grave, spiega, è che la direzione di Brussels Airport non vuole prendere nessuna misura.    

Intanto l’aeroporto di Zaventem continua a rimanere chiuso, almeno fino a sabato mattina. I test sulla sicurezza sono andati bene e sarebbe pronto a riaprire, anche se soltanto al 20% delle sue capacità, ma si attende una decisione del Governo federale data la delicatezza della situazione. Anche perché la polizia aeroportuale ha minacciato uno sciopero se il ministro dell’Interno non obbligherà misure come i metal detector all’ingresso provvisorio dello scalo e divieto per le auto di sostare a 100 metri dall’entrata.

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