Ha provocato dure reazioni la notizia dei negoziati intrapresi bilateralmente dagli Stati Uniti con alcuni paesi dell’Unione europea sulle misure di sicurezza per i passeggeri dei voli transatlantici. Stando a quanto riportato a Bruxelles, gli Usa chiederebbero ad alcuni nuovi membri dell’Unione, soprattutto paesi dell’est – in cambio della facilitazione sui visti – la presenza di guardie armate a bordo degli aerei diretti negli Stati Uniti, la trasmissione di certi dati personali dei passeggeri che sorvolano il loro territorio anche senza atterrare e un accordo per il rimpatrio degli europei che hanno oltrepassato i limiti del permesso di soggiorno negli Stati Uniti. Il governo della Repubblica Ceca ha annunciato l’intenzione di firmare un accordo con Washington il prossimo primo marzo, l’Ungheria e l’Estonia sarebbero vicine. "Non bisogna pensare che gli Stati Uniti si limiteranno a questi stati membri che oggi hanno bisogno di visti – ha affermato l’alto funzionario, Jonathan Faull – chiederanno a tutti gli stati membri di prendere nuovi impegni in cambio della proroga del regime di esenzione dei visti". Faull ha aggiunto di "attendersi" che gli americani "rispettino i termini dell’accordo del 2007", un’intesa che costò lunghe e difficili trattative della Commissione con gli americani e che alla fine sollevò molte critiche nell’Europarlamento.