lunedì, 6 Maggio 2024

TO e adv non temono più il web

Alla Bit di Milano presentate due ricerche sul Travel 2.0

Internet non fa più paura agli operatori turistici. Anzi. Entrato nella seconda generazione, il cosiddetto Travel 2.0, si sta rapidamente trasformando in uno strumento interattivo in grado di integrare e potenziare le opportunità del business “tradizionale”. È lo scenario che emerge da due studi, la survey sugli Operatori Turismo 2.0 in Italia: scenario, trend, opportunità, condotta da Next Value, e il Rapporto e-Tourism 2008 realizzato dal MET – Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi in collaborazione con Mobissimo, entrambi presentati alla Bit di Milano.
Dal Rapporto e-Tourism 2008 arrivano alcune conferme e qualche sorpresa. Le conferme vengono dai paesi che generano transazioni online per il “prodotto Italia”: ai primi 5 posti troviamo Usa (38,7%), Francia (10,7%), Belgio (10,5%), Gran Bretagna (9,8%) e Italia (7,9%). Tra le motivazioni di viaggio degli acquirenti online, dopo come l’arte (70%) e, a diverse lunghezze di distacco, la natura (10%), troviamo invece scelte in parte inaspettate come il trekking (10%) il golf (6%) e le Spa (4%). Ma le sorprese maggiori le riservano i comportamenti di acquisto dei navigatori italiani. Ben l’85%, quando acquista prodotti turistici online, preferisce farlo da un sito di intermediazione piuttosto che da un operatore diretto (15%).
Un volume di business che, però, finisce per lo più all’estero: il 62% dei siti utilizzati dagli acquirenti online italiani hanno base in Usa e il 16% in altri paesi europei, mentre meno di un terzo (30%) in Italia.
Chiare le ragioni dell’interesse mostrato dagli operatori italiani per il Travel 2.0 secondo la survey di NextValue. Nel 2008, i dati della ricerca, il booking online ha riguardato il 29% dei 246 miliardi di euro dell’intera industria europea dei viaggi e in Italia continua a crescere più velocemente rispetto alle medie europee, con un tasso atteso del +22% fino al 2010.
Per quasi un terzo del panel intervistato da NextValue, l’adozione di practice di Travel 2.0 è di grande importanza (in particolare, “molto significativa” per il 27% e “indispensabile” per il 3%).
Circa la metà degli operatori ha già intrapreso azioni: l’8% ne fa un uso esteso, il 25% lo utilizza in particolari aree, un altro 8% ha realizzato sviluppi parziali e il 4% ha allocato un budget. La metà rimanente ha risposto che prevede di adottare un progetto di Travel 2.0 entro i prossimi 12 mesi o che ne sta discutendo l’adozione.

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