Una presunta frode nel settore turistico per sottrarre alle casse dello stato imposte e contributi sul lavoro per oltre due milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza, che ha individuato 400 dipendenti "in nero" impiegati in villaggi turistici all’estero. All’attenzione dei militari del nucleo di polizia tributaria di Genova, che hanno indagato cinque manager per utilizzo di fatture false e impiego irregolare di manodopera, sono finiti un importante tour operator genovese ed alcune società con sedi in Lombardia, nell’isola portoghese di Madeira ed in California. Gli investigatori hanno individuato uno stratagemma consistente nel far figurare formalmente l’assunzione – da parte di società non residenti in Italia, quindi senza il versamento di contributi fiscali e previdenziali – di personale impegnato nei villaggi turistici in tutto il mondo, in particolare di circa 400 giovani tra cuochi, animatori e assistenti turistici (in realtà, in tutto e per tutto dipendenti dal tour operator). L’espediente per aggirare imposte e contributi attraverso l’extraterritorialità delle prestazioni è stato svelato grazie a un’indagine informatica e a una ricostruzione degli eventi. Le indagini sono tuttora in corso e ulteriori sviluppi potrebbero interessare l’intero settore del turismo gestito dai tour operator italiani.