Turchia post golpe, riprendono voli ma prenotazioni TO a -35%

Sono ripresi i voli da e per Ataturk, il principale aeroporto di Istanbul dopo che la programmazione era stata bloccata durante il tentativo di golpe dei militari di venerdì sera. Ma la situazione di grave tensione rischia di assestare il colpo di grazia all’industria turistica in Turchia, già messa in ginocchio da crisi diplomatiche e minacce terroristiche. Nadejda Popova, Travel Project Manager di Euromonitor International, segnala ad esempio come i principali tour operator stiano già registrando cali nella prenotazioni di oltre il 35% nelle prenotazioni per la Turchia, a cominciare da Tui e Thomas Cook.

“In base agli ultimi dati del Barometro dell’Unwto – spiega Popova – gli arrivi internazionali in Turchia sono diminuiti del 20% nel primo trimestre del 2016, un calo destinato ad aggravarsi a causa degli eventi recenti. Quanto accaduto, infatti, modifica la percezione dei viaggiatori sulle condizioni di sicurezza nel Paese e la situazione a medio e lungo termine non cambierà se il governo turco non assumerà misure adeguate. In quel caso, la situazione potrebbe migliorare più rapidamente delle attuali previsioni. Comunque, dal momento che non si tratta del primo episodio nel Paese quest’anno, gli ultimi fatti avranno sicuramente un impatto a lungo termine sull’industria del settore. Come è successo, per esempio, in Medio Oriente e in Tunisia, un unico attacco isolato non può mettere in crisi un intero settore, ma più attacchi ripetuti sono destinati a condizionare in modo definitivo lo sviluppo dell’industria turistica”.

E se la Farnesina raccomanda ai nostri connazionali in Turchia di adottare la massima cautela negli spostamenti e di tenersi informati sui media internazionali e locali sugli sviluppi di una situazione “ancora fluida”, Nardo Filippetti, presidente di Astoi Confindustria Viaggi, sottolinea che per gli italiani “la Turchia non è mai stata una meta privilegiata”. Astoi intanto è in contatto costante con la Farnesina e con i connazionali per garantir loro “la facoltà di rientrare appena possibile o di proseguire il soggiorno”.

“Con la ristrutturazione dello scalo Ataturk e con gli investimenti della Turkish Airlines, Istanbul è diventata però – conclude – un hub di scambio, una meta di passaggio per i turisti diretti verso Oriente, Centro e Sud Africa”. Quanto alle mete mare della stessa Turchia, sono servite per lo più dai charter e non starebbero registrando particolari problemi.

 

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