In principio il turismo delle origini non si definiva neppure tale. Era un movimento spontaneo, l’istinto insopprimibile di tornare “a casa” – anche se solo per una breve vacanza – per gli emigranti o di visitare la ‘patria mai conosciuta’ per le seconde e terze generazioni. Non mancano esempi glamour da Lady Gaga a Madonna passando per Bill De Blasio e Francis Ford Coppola solo per citare i più noti. Oggi è diventato qualcosa di più.
A partire dalle esperienze di Irlanda e Scozia, ad esempio, questo tipo di turismo sta mettendo radici in tutta Europa. L’Italia, paese che nel ‘900 ha visto emigrare verso altri paesi europei e oltreoceano 30 milioni di persone, non fa eccezione. E inizia ad attrezzarsi. Nascono agenzie di viaggio specializzate in pacchetti che includono anche un percorso alla ricerca delle proprie origini e, in alcuni casi, delle vere e proprie ricerche genealogiche a pagamento dedicate alla radici italiane, si affiancano tour operator stranieri, ad esempio negli USA, fondati da discendenti di emigrati italiani, che offrono pacchetti tailor made verso destinazioni più o meno note del Bel Paese. È solo di recente che si stanno affermando alcuni tour operator e agenzie di viaggio incoming, che da iniziativa spontanea si stanno strutturando come operatori specializzati proponendo servizi di ricerca genealogica oltre che di organizzazione della vacanza su misura. Operatori che sono nati e focalizzati nelle regioni maggiormente interessate dall’emigrazione italiana, quali Veneto, Campania e Sicilia.
Ciset Ca’ Foscari ha recentemente “tenuto a battesimo” una start up, “Dondolo”, dedicata a questa particolare declinazione turistica specializzata nel territorio della Pedemontana Veneta. Anche perché è proprio il Veneto a detenere il primato come terra di emigranti.
‘Il turismo delle origini o di ritorno – spiegano i ricercatori Ciset, Erica Mingotto e Damiano De Marchi – identifica quel turismo generato dai migranti e dai loro discendenti che si recano in vacanza nel paese di origine spesso dopo esserne stati lontano per lungo tempo. Il viaggio e il relativo soggiorno nella terra natale costituiscono un’esperienza ad alto contenuto emotivo, dato che rappresentano l’occasione per rivedere i propri cari e soprattutto ritrovare i luoghi che hanno segnato la propria vita prima di partire; oppure, nel caso dei discendenti, soprattutto di coloro che hanno perso in parte i legami con la terra di origine, il viaggio è strumentale alla ricerca delle proprie radici e della scoperta dei luoghi in cui hanno vissuto i propri avi”.