Turismo in affanno, Bocca: “Defiscalizzare vacanze”

Operatori rilanciano proposta in vista della prossima Finanziaria

Defiscalizzare le vacanze per rilanciare l’industria turistica italiana. E’ la ricetta che gli operatori rilanciano, anche in vista della prossima Finanziaria, per dare fiato a un comparto che durante quest’estate ha dovuto fare i conti con dati poco rassicuranti: meno italiani in vacanza e con minore capacità di spesa con il risultato che molte località di mare del sud non hanno registrato il tutto esaurito. L’idea, quindi, è concedere un bonus di detrazione dalle tasse alle famiglie per le spese sostenute e documentate per le vacanze fatte in Italia nel 2007. "Una misura del genere – spiega Bernabò Bocca, presidente Federalberghi – avrebbe un duplice effetto: da una parte obbligherebbe tutti a emettere fattura e quindi sarebbe un modo per combattere l’evasione, dall’altro incentiverebbe le spese delle famiglie, dal momento che i consumi stentano a riprendere e la gente è senza soldi al 20 di ogni mese, motivo per cui taglia su beni superflui come la vacanza". Dello stesso parere il presidente del Cta, il Centro turistico Acli, Pino Vitale. "Poiché la causa del crollo del turismo italiano – spiega – è dovuta alla mancanza di liquidità delle famiglie, liquidità drenata da una manovra economica pesante per consentire all’Italia di stare nei parametri europei, il Governo dovrebbe permettere alle famiglie una vera e propria defiscalizzazione delle vacanze con un tetto di 2500 euro per le spese sostenute per le vacanze fatte in Italia nel 2007: questo favorirebbe le famiglie e il turismo sociale. Resta poi il nodo delle persone che non hanno risorse sufficienti e a cui va rivolta la politica dei buoni vacanza". Secondo il Cta, tra giugno e settembre saranno 22 i milioni di italiani in vacanza rispetto ai 23 milioni dello scorso anno, con un forte calo del giro d’affari, passato da quasi 22 miliardi del 2006 a circa 18 miliardi di quest’anno.
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