Che il turismo fosse in piena ripresa dopo i 25 mesi peggiori della sua storia a causa del Covid, se ne erano accorti un po’ tutti dagli operatori fino agli italiani residenti nelle città d’arte e finalmente “riassediati” dagli stranieri per le feste di fine anno dopo tanto “vuoto pneumatico”. Alla vigilia di Natale arriva anche la “certificazione” dell’Istat che però precisa che ancora non si è arrivati ai valori pre-Covid e quindi è presto per cantare vittoria. Ma indubbiamente, quanto a turisti, c’è stata un’estate boom e ci sarà appunto un ottimo Natale-Capodanno.
Ne è conscia la ministra Daniela Santanchè. “Dati importanti – spiega – quelli sul turismo per le feste natalizie ma che certamente non distolgono l’attenzione da quelli che sono i problemi strutturali di un comparto che ha sofferto molto prima per il Covid e ora per la crisi energetica. Ma sappiamo quanto il settore sia trainante per l’economia della Nazione per questo è una priorità del governo. Il ministero lavorerà, come ho avuto modo di evidenziare in diverse occasioni, per rendere solido e strutturato il turismo” conclude la titolare del dicastero del turismo rispondendo a un appello del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli affinché il turismo abbia maggior peso nelle politiche del Governo.
Secondo l’istituto di statistica i primi nove mesi del 2022 segnano un forte recupero per il settore turistico, ma le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono ancora circa 39 milioni in meno rispetto al 2019 (-10,3%). Il bilancio da gennaio a settembre si chiude infatti con circa 174 milioni di presenze di clienti italiani e 164 milioni di stranieri: un sostanziale riequilibrio delle due componenti della domanda ma con un calo rispettivamente del 6,7% e del 13,8% rispetto al 2019. Benissimo appunto il trimestre estivo: sono circa 196 milioni le presenze turistiche, ancora però il 4,7% in meno rispetto alla cifra record pre-pandemia di circa 205 milioni raggiunta nel 2019. Si fanno inoltre vacanze più brevi: la ripresa degli spostamenti turistici nei primi nove mesi del 2022 è stata trainata da soggiorni da una a tre notti, che registrano un incremento del 46,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. C’è poi anche il vulnus occupazione ancora sotto i livelli pre-Covid: nel primo semestre 2022, nell’industria turistica allargata mancano all’appello ancora 88 mila occupati (-4,4%) rispetto al 2019 quando il settore ne contava quasi 2 milioni (circa il 7% dell’occupazione dei Servizi).