Verso riforma dei porti, spending review unico ostacolo

Prevista approvazione del Senato prima della pausa estiva, ma si teme paralisi

Dopo anni di discussioni, la riforma della portualità approda in Parlamento, ma la spending review rischia di vanificarla sul nascere. Il tema della riforma è stato affrontato in un convegno a Genova dal presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, Luigi Grillo (Pdl) e dal presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo.
Prima della sospensione per le vacanze estive – ha spiegato Grillo – il Senato dovrebbe approvare un maxiemendamento, già approvato in sede di Commissione da Pdl, Pd, Idv, Udc e Lega, in base al quale viene avviata una nuova governance dei porti. In base ad essa viene istituita l'autonomia finanziaria delle Autorità Portuali, oltre a nuove norme riguardanti i piani regolatori.
Al rientro dopo la pausa estiva, la Camera dovrebbe approvare il testo passato in Senato ("non ci sono ostacoli" ha detto Grillo) e la riforma dovrebbe così tradursi in legge in tempi brevissimi.   
Tuttavia Merlo, pur essendo favorevole alla riforma, ha sottolineato che la spending review rischia di paralizzarla. "Sulla riforma siamo a buon punto – ha detto – ma temo un corto circuito generato dalla spending review, che prevede restringimenti in controtendenza con la politica di sviluppo del Paese. Se adottati nei termini previsti, si rischia la paralisi. Noi abbiamo già ridotto del 20% i nostri organici, ma un'ulteriore riduzione del 20% significherebbe rendere impossibile la gestione di un'Autorità Portuale". Domani Merlo assumerà a Roma la presidenza di Assoporti, l'associazione dei porti italiani.

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