I voucher sui viaggi costano caro all’Italia e anche alla Grecia. La Commissione europea ha infatti inviato oggi a Roma e ad Atene una lettera di costituzione in mora – che corrisponde alla prima fase delle procedure di infrazione -, per non avere rispettato le regole sui diritti dei passeggeri. Il tema riguarda i cosiddetti voucher di importo, che vengono usati dalle compagnie di trasporto per rifondare il costo di biglietti acquistati dai passeggeri prima che scoppiasse la pandemia di coronavirus e che non sono stati utilizzati anche a seguito della chiusura dei confini.
I due Paesi, mette nero su bianco l’esecutivo comunitario, hanno adottato una legislazione che consente alle compagnie di offrire voucher come unica forma di rimborso. Ma – ricorda Bruxelles – ai sensi dei regolamenti sui diritti dei passeggeri dell’Ue, questi hanno il diritto di scegliere tra il rimborso in denaro e altre forme di rimborso. Pertanto è scattata la prima fase della procedura. L’Italia e la Grecia hanno adesso due mesi di tempo per rispondere a quanto chiesto da Bruxelles.
Un tema sul quale è intervenuto anche il commissario Ue per il Mercato interno Thierry Breton, secondo cui, in base alle “raccomandazione della Commissione, il rimborso sotto forma di voucher può essere solo una scelta facoltativa del viaggiatore”.
In campo anche il Codacons che ricorda di avere presentato l’esposto alla Commissione Europea da cui è scaturita la procedura di infrazione. “Ora il governo, se non vuole andare incontro a severe sanzioni, deve modificare subito la norma relativa i rimborsi dei viaggi annullati a causa del coronavirus, prevedendo esplicitamente che la scelta tra indennizzo in denaro e voucher sia a discrezione dell’utente”, ha affermato il presidente Carlo Rienzi.
Da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori arriva l’affondo: “Vittoria dei consumatori. Ora il ministro Franceschini, il fautore dei voucher, si deve dimettere”. Commentando l’avvio della procedura di infrazione per l’Italia la presidente di Fiavet Ivana Jelinic ha invitato a fare un netto distinguo tra la situazione dei vettori aerei e quella delle agenzie di viaggio: nel settore del trasporto aereo, sottolinea, “le policy che sono state messe in campo soprattutto riguardo ai consumatori finali sono state molto spesso veramente troppo arbitrarie”, mentre per le piccole e medie imprese “che stanno soffrendo in modo gravissimo il voucher può essere uno strumento per salvaguardare la liquidità”.