Agli italiani piace la cucina etnica, al top quella cinese

Il viaggio è un’inesauribile fonte d’ispirazione, in particolare quando si tratta di cucina. Uber Eats rivela i risultati di un sondaggio, condotto da Nextplora, volto a indagare le abitudini degli italiani rispetto alla cucina etnica. Alla domanda, “cosa ti ha ispirato a provare la cucina etnica per la prima volta”, oltre il 30% degli intervistati ha risposto ‘l’ho provato in viaggio e ho voluto cercarlo a casa’.
Questa particolare propensione è emersa rispetto alla cucina araba, argentina, francese, greca, inglese, nordamericana, spagnola e thailandese.
‘La voglia di sapori diversi dal solito’ è la principale motivazione che spinge i consumatori verso il cibo etnico, seguita dal più classico ‘mangiare in compagnia’. Al terzo posto una conferma circa la curiosità: ‘la voglia di sperimentare gusti nuovi’. Tra le altre ragioni, alcune posizioni più pratiche ovvero quando ‘non si ha voglia di cucinare’ e quando si preferisce l’opzione del cibo a domicilio. In quanto a food delivery, questo è considerato una ‘garanzia’ rispetto alla disponibilità di cibo etnico. Il 46% ha affermato che i servizi di food delivery ‘hanno già una vasta scelta di ristoranti etnici’.
La voglia di sapori etnici non si placa nemmeno d’estate, il 60% degli intervistati lo consuma con la stessa frequenza, a prescindere dal caldo o dalla stagione. Mentre in 4 su 10 hanno dichiarato di consumare cibo etnico almeno una volta al mese. In quanto al momento migliore per consumarlo, il 47% ha affermato che il weekend è il momento ideale per gustare questo tipo di cucina, ma uno su tre lo ordina indifferentemente durante la settimana o nel weekend. La cena si conferma il pasto ideale per consumare piatti etnici per la maggioranza degli intervistati (75%). In compagnia di chi? Del partner prima di tutto (47%), poi gli amici (45%) e infine la famiglia (41%).

In base alle preferenze emerse dal sondaggio la cucina cinese (64%) si accaparra il primo posto sul podio, seguita dalla cucina giapponese (61%) e da quella messicana (29%). Chiudono la classifica quella greca e infine quella indiana e spagnola.

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