Come evitare vacanze truffa senza cedere ai prezzi troppo bassi

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Con le vacanze estive ormai alle porte, in tanti sono alla ricerca dell’offerta di viaggio migliore, magari anche last minute, per godersi al meglio le tanto agognate ferie. E se per alcuni l’organizzazione tardiva di qualche giorno di svago può essere un momento di piacere, per altri l’idea di dover effettuare una prenotazione all’ultimo momento può trasformarsi in un vero e proprio motivo di stress e ansia. Durante la fase di prenotazione di un viaggio estivo, inoltre, specialmente se eseguita online e in completa autonomia, si corre il rischio di imbattersi in offerte ‘troppo belle per essere vere’: i cosiddetti viaggi truffa (travel scam), infatti, sono sempre dietro l’angolo e aumentano notevolmente in questa stagione.
La banca online N26 e il servizio di psicologia online Unobravo conoscono bene queste dinamiche e forniscono alcuni semplici consigli per affrontare in maniera più serena e sicura questo momento.

Conoscere sin dall’inizio le difficoltà di una prenotazione last minute, sottolinea la dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo, è sicuramente positivo: aiuta a tarare le nostre aspettative e goderci il viaggio nonostante gli imprevisti. Questo non deve impedirci di mantenere alta l’attenzione sui temi della sicurezza online, per evitare di acuire il timore che qualcosa possa andare storto o di trovarsi a dover gestire inconvenienti e scenari deludenti.
Fondamentale quindi è, secondo gli esperti della sicurezza del team Trust&Safety della banca online N26, mantenere una sana dose di scetticismo nell’approccio al mondo online e seguire alcuni semplici consigli pratici, come:

  • Non lasciarsi tentare dai prezzi troppo bassi e quindi irrealistici,
  • Controllare le recensioni degli utenti che hanno già usufruito della struttura,
  • Scambiare informazioni e comunicazioni con la struttura esclusivamente sulle piattaforme ufficiali,
  • Utilizzare solo metodi di pagamento affidabili.

Tuttavia, a volte l’attenzione non è sufficiente. Cosa fare allora quando ormai il peggio è capitato e ci rendiamo conto di essere al centro di un raggiro o di una vera e propria truffa? Dinnanzi alla rabbia per non essersi resi conto dell’inganno, infatti, può capitare persino che si arrivi a dubitare della propria capacità di discernimento fino a colpevolizzarsi per l’accaduto.
Perris ricorda che esistono particolari momenti della vita, periodi di stanchezza, preoccupazione o fragilità, in cui può succedere di non prestare attenzione a dettagli che, in un altro momento, non sarebbero stati sottovalutati e avrebbero rappresentato un campanello d’allarme. Può capitare, indipendentemente dalle caratteristiche individuali, di desiderare fortemente qualcosa che spinge a guardare i potenziali rischi con meno lucidità. Il consiglio della Perris è di attraversare i propri sentimenti, senza giudicarsi o colpevolizzarsi, esprimere i propri vissuti e, se necessario, chiedere aiuto per gestire le conseguenze emotive della truffa subita per lasciarsi alle spalle l’accaduto.
Dal punto di vista pratico, invece, le raccomandazioni della banca online N26 sono:

  • Contattare direttamente il proprio provider e-mail e l’azienda di cui sono state imitate le informazioni per comunicare cos’è successo;
  • Rivolgersi alla Polizia Postale nel caso in cui i propri dati sensibili siano stati rubati
  • Rivolgersi alla propria banca: i clienti N26, ad esempio, possono segnalare ogni caso di phishing utilizzando la chat presente all’interno dell’app e sul sito web N26.
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