Oggi l’evento ha rimpiazzato la pubblicità, una guida ci svela come e perchè

Negli ultimi anni l’evento è diventato un totem. Tanto più se spettacolarizzato. L’hanno compreso bene aziende, enti, associazioni, la politica. La differenza può farla, però, un evento ben organizzato. Progettare un evento significa avere una conoscenza pratica delle caratteristiche e delle prerogative di questo strumento di comunicazione per poterne fare un uso consapevole, coerente con il mercato, con gli obiettivi di marketing, i target e il linguaggio odierno della comunicazione.

Non solo. La programmazione e l’organizzazione degli eventi di ogni tipo e dimensione comportano implicazioni con materie e settori diversi: non soltanto economia, marketing e comunicazione, ma anche tecnica, tecnologia, strutture, servizi, logistica, legislazione. E ancora: coerenza col messaggio, creatività, spettacolarità, emozionalità, multimedialità, flessibilità, capacità di creare coinvolgimento nel pubblico e notiziabilità. Sono solo alcune delle caratteristiche che un  evento deve possedere per avere successo.

Sugli eventi, molto è già stato detto e scritto. Poco, però, sull’efficacia strategica e tattica, le sue singole tecniche d’uso, la sua coerenza con l’obiettivo, soprattutto sull’attualità dello strumento.

Colma questa insufficienza un agile guida “Comunicare con gli eventi. Una guida operativa” (FrancoAngeli, pagg.123, €19,00), un compendio delle azioni necessarie per ideare, gestire e valutare professionalmente un evento, scritto da Pier Giorgio Cozzi, giornalista pubblicista già collaboratore di importanti quotidiani economici nazionali, specialista di marketing e comunicazione d’impresa.  

Il manuale si propone a tutti coloro che, nelle aziende, negli enti e associazioni, negli uffici pubblici hanno l’incarico di progettare e gestire questa attuale forma di comunicazione che ha largamente rimpiazzato la pubblicità tradizionale. In libreria dal 20 settembre.

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