Nel 2015 gli italiani hanno effettuato 58 milioni di viaggi e 340,5 milioni di pernottamenti dentro e fuori il territorio nazionale. Nonostante questi numeri, rispetto al resto degli europei, i nostri connazionali viaggiano molto meno (in media fanno 0,9 vacanze all’anno ciascuno rispetto alle 2,4 degli altri).
A renderlo noto l’annuario statistico 2016 dell’Istat. Rispetto al 2014, il quadro si mantiene sostanzialmente stabile sia in termini di numero di viaggi e pernottamenti sia in termini di durata del viaggio. Nel 2011 si erano registrati quasi 93 milioni di viaggi con circa 493 milioni di notti trascorse fuori casa con una perdita complessiva, tra 2011 e 2015, di quasi 35 milioni di viaggi e oltre 152 milioni di notti.
Nel 2015 i viaggi di vacanza, che sono 7 volte più numerosi dei viaggi di lavoro, hanno avuto per lo più una durata di 4 o più pernottamenti e si sono concentrati nel trimestre estivo (60%).
Le vacanze brevi che ammontano a 24,3 milioni e per la prima volta dal 2009 non diminuiscono.
Ammontano a 392,8 milioni le presenze rilevate nel 2015 nelle strutture ricettive italiane in aumento dello 4,0% rispetto all’anno precedente con una permanenza media di 3,46 notti (-0,08 notti). Nello stesso anno l’indice del fatturato nel settore dell’alloggio segna un aumento del 4,4%.
L’andamento dei flussi turistici – sia negli esercizi alberghieri (33.290 nel 2014 e -0,1% rispetto all’anno precedente) che negli esercizi extra-alberghieri (125.122 nel 2014 e +0,7%) – è stato positivo per i clienti stranieri che per i residenti.
Nell’ambito dei Paesi dell’Ue 28, l’Italia si colloca in terza posizione per numero di presenze totali negli esercizi ricettivi, con un incidenza di presenze straniere superiore alla media europea (49,4% rispetto a 45,1). Per quanto riguarda i posti letto un lieve aumento negli alberghi (+0,3%) mentre negli esercizi extra alberghieri un aumento decisamente più consistente (+4,6%). Nell’ambito di questi ultimi il numero dei posti letto cresce in tutte le tipologie: b&b (+7,7%), nei campeggi e nei villaggi turistici (6,1%), negli agriturismi (+3,7%), negli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale (1,0%).