Dopo un biennio di crescita, il 2012 ha segnato una battuta d'arresto per il traffico aereo in Italia: i movimenti sono diminuiti del 3,4% sull'anno precedente e i passeggeri dell'1,3%. Secondo il report dell'Istat dedicato al settore, il movimento di passeggeri ha toccato il suo picco nel febbraio del 2008, a cui ha fatto seguito una flessione breve ma intensa.
Da febbraio 2009 si è verificata una progressiva risalita che ha condotto il livello di traffico, a fine 2011, a un valore superiore del 4,9% rispetto a quello massimo registrato prima della crisi. Ma al termine del 2012 il numero dei passeggeri si è abbassato di nuovo, tornando ai livelli del 2010 (-3% rispetto a febbraio 2008).
Complessivamente, nel 2012 sono transitati poco più di 146 milioni di passeggeri negli aeroporti italiani, di cui 36,7 milioni da Fiumicino, 18,3 da Malpensa e 9,2 da Linate. Rispetto al 2011 si sono rilevati cali in tutti i principali nodi aeroportuali. Poche sono state le eccezioni, tra cui Treviso, Bergamo, Milano Linate, Trapani, Bari e Bologna. In particolare, hanno registrato perdite Malpensa (-758 mila, -4,0%), Fiumicino (-663 mila, -1,8%), Catania (-628 mila, -9,3%), Venezia (-395 mila, -4,6%) e Palermo (-384 mila, -7,7%).
Per finire, un ultimo dato: nel 2012 l'Italia, con una quota del trasporto aereo europeo pari al 9,5% (era al 9,6% nel 2011), è al quinto posto tra i Paesi dell'Ue per numero di passeggeri, dopo Regno Unito (16,5%), Germania (14,6%), Spagna (13%) e Francia (11%).