mercoledì, 18 Dicembre 2024

Record turismo nel 2023: 134 mln arrivi e 451 mln presenze

Record storico per il turismo italiano nel 2023, con oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze negli esercizi ricettivi. Questi valori sono i più elevati osservati da sempre nelle rilevazioni sul turismo, superiori quindi ai livelli pre-pandemici del 2019: +3 milioni di arrivi (+2,3%) e +14,5 milioni di presenze (+3,3%). Rispetto al 2022 si stima una crescita degli arrivi del 13.4% e delle presenze del 9.5%. La componente straniera torna a prevalere su quella domestica con il 52,4% delle presenze. Sono le stime frutto delle attività congiunte del Gruppo di Lavoro inter-istituzionale sul turismo “Alloggiati web“, costituitosi nel 2023 nell’ambito di un protocollo d’intesa sottoscritto dall’Istat e dal ministero del Turismo.

Nel 2023 la componente estera torna ad essere prevalente rispetto a quella domestica a quota 52,4%. I territori in cui è fortemente prevalente sono la provincia di Bolzano (70,6%) e le regioni Veneto (69,3%), Lazio (64,2%) e Lombardia (62%). In tutte le regioni del Mezzogiorno, con la sola eccezione della Campania, dove gli stranieri sono il 52%, la clientela turistica è rappresentata invece in maggioranza dalla componente domestica. Orientate verso un turismo spiccatamente domestico sono soprattutto Molise, Abruzzo, Marche, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia, dove oltre due presenze turistiche su tre (più del 69%) sono riferite a clienti italiani.

A livello territoriale il maggior numero di presenze nel 2023 si registra nel Nord-est, dove se ne concentrano circa 177 milioni, pari al 39,2% del totale nazionale; seguono il Centro (24%) e il Nord-ovest (17,7%).

La regione con il maggior numero di presenze è il Veneto (15,9% delle presenze nazionali), seguita dal Trentino-Alto Adige (12,4%), dalla Toscana, dalla Lombardia e dal Lazio (tutte di poco superiori al 10%).
La prima regione del Mezzogiorno è la Campania, con il 4,5% delle presenze nazionali (poco più di 20 milioni di presenze).
In termini di variazioni rispetto al 2022, le regioni che registrano un incremento delle presenze superiore alla media nazionale (+9,5%) sono il Lazio (+25,3%), la Lombardia (+16,8%), la Sicilia (+13,9%), la Campania (+13,3%) e la Valle d’Aosta (+11%). Una crescita più contenuta, con valori inferiori a 3 punti percentuali, interessa le Marche (+0,6%), l’Abruzzo (+2,2%) e l’Emilia-Romagna (+2,7%).

Rispetto al 2019, cioè ai valori pre-pandemici, le regioni in cui le presenze turistiche sono aumentate maggiormente – con incrementi superiori al 10% e decisamente più ampi della media nazionale (3,3%) – sono il Lazio, la Lombardia e la Sicilia. Non hanno ancora recuperato, invece, i livelli del 2019 solo sette regioni: il Molise (-2%), l’Emilia-Romagna (-2,9%), il Piemonte (-3,2%), la Toscana (-4,3%), la Campania (-8,7%), la Basilicata (-15,1%) e la Calabria (-18,3%).

Infine, dai dati emerge che il settore extra-alberghiero è quello che segna la crescita più vistosa rispetto al 2022. Gli arrivi e le presenze negli esercizi extra-alberghieri aumentano rispettivamente del 16,9% e dell’11%. Il settore alberghiero, invece, fa registrare incrementi leggermente più contenuti; gli arrivi sono infatti aumentati dell’11,5% e le presenze dell’8,1%.

A livello territoriale, l’incremento delle presenze nel comparto extralberghiero è superiore addirittura del 20% nel Lazio (31,5%), in Sicilia (25,2%), in Campania (22,8%) e in Lombardia (22,3%). Nel Lazio, inoltre, l’incremento delle presenze ha raggiunto valori superiori a +20% anche nel settore alberghiero.

Nel 2023, dal punto di vista della distribuzione delle presenze per tipologia di alloggio, il settore alberghiero ha ospitato circa il 61% del totale delle presenze. Le strutture ricettive alberghiere arrivano ad assorbire più del 70% delle presenze turistiche regionali in Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e nelle due Provincie autonome del Trentino-Alto Adige. Il settore extra-alberghiero supera in termini di presenze quello alberghiero solo in tre regioni: Marche, Toscana e Veneto.

Per consultare il report clicca qui.

 

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