Argentina, rione natale di Maradona punta sul turismo

Villa Fiorito, alla periferia sud della Grande Buenos Aires, mira a diventare un’attrazione turistica attraverso un tour delle zone che Diego Maradona frequentava da bambino. In questi isolati di Villa Fiorito c’è ancora la casa d’infanzia di Diego, il primo ‘potrero’ (come si chiamano qui gli spazi aperti dove si improvvisa un campo da calcio) dove giocava da bambino e le strade dove camminava sognando di diventare un giorno un campione del mondo.

Due i progetti in cantiere: uno è il ‘Corredor Maradoniano’, promosso dal Club Atletico Diego Armando Maradona (Cadam) e dalla ong 18 de Diciembre, che prevede l’installazione di una statua gigante, di murales e la rivalutazione del suo primo club di quartiere; l’altro è la ‘Città di Dio’, iniziativa di solidarietà, che spera di dare impulso al rione e generare un circuito turistico intorno alla figura dell’atleta, favorendo sviluppo economico e occupazione locale.

Nel primo caso, si parla di un percorso che collega i punti principali di Fiorito legati alla figura di Diego. Si parte dal punto in cui iniziò la sua vita, nella casa di via Azamor 523, che è ancora come negli anni Sessanta. Il viaggio nel passato del campione prosegue all’angolo, in via Mario Bravo 2572, presso il Club Estrellas Unidas, che durante l’infanzia di Diego si chiamava Estrella Roja ed era un campetto minuscolo. Il Corredor Maradoniano corre per dieci isolati lungo la via Figueredo, una strada con murales di Maradona e una passeggiata di bandiere che rappresentano tutti i Paesi in cui ha giocato. Il circuito terminerà sotto un’enorme statua di Maradona di 16 metri, già commissionata da Juan Guzmán, un boliviano che crea monumenti di dimensioni gigantesche.

Il progetto “Città di Dio” è invece nato da un “sentimento personale”. “Sono un fan di Diego, ma non lo ammiro come calciatore, bensì come essere umano”, afferma Iván Navarro, che ha già creato l’account Instagram @ciudaddedios10 dove condivide i contenuti della sua iniziativa. “L’idea è quella di realizzare azioni di solidarietà in nome di Diego”, spiega. In pratica, attrarre turismo a Villa Fiorito e aiutare il quartiere in cui Diego è nato, che è ancora debole e vulnerabile come 60 anni fa. Nel 2021, la casa in cui Diego è cresciuto è stata dichiarata “Sito storico nazionale” con il decreto 733 dell’allora presidente Alberto Fernández, tifoso dell’Argentinos Juniors, il primo club professionistico della stella.

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