Expo 2030, Riad sbaraglia tutti. Bocca: triste epilogo per Roma

È stata Riad ad accaparrarsi l’organizzazione di Expo 2030, lasciando a bocca asciutta Roma. “Un epilogo triste per Roma, ma direi per tutta l’Italia. È davvero un peccato aver perso questa occasione, il cui impatto economico è stato valutato in oltre 50 miliardi di euro. Sarebbe stata la linfa per dare un impulso forte allo sviluppo del comparto. Dispiace non poter contar su un assist di tale portata per il nostro turismo. Oltre al tema dell’Expo consiglierei oggi di guardare al futuro: ci aspettano il Giubileo nel 2025 e Milano-Cortina nel 2026. C’è tanto da fare in prospettiva”, ha detto Lo dice il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, all’indomani della bocciatura della capitale per Expo 2030.

Riad, infatti, aveva messo in campo un’investimento senza precedenti non soltanto nella campagna presso il BIE, ma in generale sul lancio del turismo in Arabia Saudita: 730 miliardi di euro. Secondo quanto riporta un articolo del quotidiano francese Le Monde,  “tutti i grandi gruppi alberghieri si posizionano” sul mercato dell’Arabia Saudita, “in particolare ad Al-Ula, sito turistico che sta sorgendo nel mezzo del deserto”.

Secondo la Saudi Tourism Authority, “400.000 camere d’albergo saranno presto messe a disposizione, il 70% delle quali finanziate da fondi privati”. “I progetti di hotel di lusso si moltiplicano – sottolinea Le Monde – e Marriot aprirà nel 2025 un hotel di 250 camere ‘con quattro ristoranti, spa, piscina, centro benessere, sale per riunioni e un business centre”. “Sono ben rappresentati gli interessi di imprese francesi – continua il quotidiano – grazie all’Agenzia francese per lo sviluppo di Al-Ula, una struttura creata nel 2018 con un decreto e presieduta dall’ex ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian.

L’Expo dovrà aiutare l’Arabia Saudita ad attirare nel sito due milioni di visitatori all’anno (contro gli attuali 250.000) e promuovere
l’esperienza turistica” saudita. Il quotidiano francese Le Monde ricorda che “il progetto più emblematico è lo Sharaan, un hotel concepito dall’architetto star Jean Nouvel: prevede una quarantina di camere e ville costruite accanto alla scogliera, e un centro per
conferenze”. Ma più a sud, è Six Senses, del gruppo britannico
InterContinental, ad aver aperto un hotel extralusso di 36 stanze (1.200 euro a notte e oltre), oltre a 40 ville con piscina privata. I clienti sbarcano nel nuovo aeroporto sul Mar Rosso, aperto a settembre, e Accor, leader francese del settore che ha già 42 hotel in Arabia Saudita, conta di raddoppiare la sua presenza entro il 2027.

Le Monde ricorda che, non a caso, l’Arabia Saudita ha effettuato uno sbarco trionfale a Parigi, sede del BIE, fin da domenica scorsa, affittando per 4 giorni il prestigioso Pavillon Vendome, sulla piazza omonima, la più chic di Parigi e la più costosa. “Tutto per fare promozione: the alla menta offerto ai visitatori, datteri freschi e vasetti di miele, maxi schermi con le immagini spettacolari di deserti, montagne, dromedari ed oasi”, aggiunge Le Monde.

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