Malesia, le grotte di Niah diventano Patrimonio dell’Unesco

La Malesia conferma ancora una volta la sua ricchezza naturale e culturale, infatti le grotte di Niah (Gua Niah) nel Sarawak sono state ufficialmente dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO in seguito alla 46^ sessione del Comitato per il patrimonio mondiale tenutasi a Nuova Delhi, in India, dal 21 al 31 luglio 2024. La decisione è stata resa pubblica tramite una dichiarazione rilasciata dal Ministero del turismo, delle arti e della cultura.

L’avventura è iniziata nel 2019, con l’inoltro della candidatura, ed è durata fino a poche settimane fa,, qaundo è arrivato il riconoscimento ufficiale da parte dei 21 paesi membri del Comitato del Patrimonio Mondiale, con l’India come paese presidente per questa sessione. Oltre a essere un riconoscimento molto ambito, la dichiarazione sottolinea l’impegno della Malesia nella conservazione del patrimonio.

Le grotte di Niah conservano i resti umani moderni più antichi del Sud-est asiatico, risalenti a 55.000 anni fa, il che ne fa un importante ambiente archeologico e di ricerca. Inoltre, il sito ha anche restituito utensili microlitici risalenti a 65.000 anni fa.

Con questa new entry, oggi la Malesia vanta 5 siti Patrimonio dell’umanità, tra cui il Parco Kinabalu (riconosciuto nel 2000), il Parco nazionale Gunung Mulu (anch’esso riconosciuto nel 2000), George Town e Melaka nello Stretto di Malacca (entrambi nel 2008), la valle di Lenggong (riconosciuta nel 2012) e, da oggi, anche le grotte di Niah.

ll paese è costantemente alla ricerca di nuovi riconoscimenti per il suo ricco patrimonio naturale e culturale, come parte dei siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco, insieme al Forest Research Institute Malaysia (FRIM) Forest Park, al National Leprosy Control Centre di Sungai Buloh e al Royal Belum State Park di Selangor.

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