Impegnato da tempo nella salvaguardia ambientale, il Principato di Monaco, dopo le linee guida ricevute da S.A.S. il Principe Alberto II, si pone obiettivi nel proprio futuro: prima fra tutti quello di ridurre rispetto ai valori registrati nel 1990 i gas serra del 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2050. Traguardi ambiziosi che spingono la destinazione ad impegnarsi nel suo progetto green cittadini e turisti, chiamati anch’essi alla sfida della salvaguardia ambientale attraverso piccole e grandi azioni che marcano differenze sostanziali nella gestione del territorio. Sul sito dell’Ente, i viaggiatori possono calcolare in modo responsabile la loro impronta di carbonio e ridurre il possibile impatto determinato dal loro soggiorno.
I turisti che scelgono il Principato come meta di viaggio possono contribuire alla salvaguardia dell’ambiente decidendo di esplorare la città utilizzando i mezzi elettrici disponibili in vari punti di interesse. Attraverso il car sharing Mobee, 100% elettrico, il battello alimentato con l’energia solare, gli autobus de La Compagnie des Autobus de Monaco (CAM), simbolo del trasporto ecologico in città, o le 350 biciclette brandizzate Monabike, i visitatori possono optare per un turismo responsabile che non precluda il coinvolgimento e la scoperta della cultura e della bellezza della destinazione.
Con l’obiettivo di ridurre i gas serra e di migliorare la vita dell’intera comunità, l’attenta gestione della ricchezza naturale rappresenta uno dei pilastri della politica governativa di Monaco. Infatti, il 20% del territorio monegasco è coperto da aree verdi che richiedono cura e attenzione costanti e che, a loro volta, sono popolate da un numero elevato di specie vegetali da proteggere. Un impegno che ha portato la Direzione dell’Urbanistica a redigere il ‘Codice dell’albero’: un documento per riconoscere ed enfatizza l’importanza degli arbusti cittadini, protagonisti indiscussi a Montecarlo grazie alla loro capacità di migliorare e filtrare la qualità dell’aria del Principato.
La tutela dell’ecosistema si estende anche agli ambienti marini del Principato che sono protetti e controllati. Spicca su tutti il santuario marino «Pelagos»: un’area sorvegliata per la protezione dei mammiferi del Mar Mediterraneo. Nelle acque di Monaco sono state create tre riserve marine: la prima a Larvotto, nata negli anni ’70, copre una superficie di 50 ettari e comprende una prateria di posidonia, pinne comuni e cernie brune; la seconda, realizzata nel 1986 sul fondale coralligeno, ha la particolarità di ospitare il bellissimo corallo rosso; l’ultima area protetta include una riserva marina educativa per diffondere una maggiore consapevolezza sulla protezione del mare.
Inoltre, Monaco è stata una delle prime nazioni pioniere nell’uso delle pompe idriche che sfruttano l’acqua marina: benché la soluzione esistesse già dal 1963 presso lo Stade Nautique, nel 1975 anche l’Hotel Fairmont Monte-Carlo disponeva di un sistema che prelevava l’acqua dal Mediterraneo. Oggi, altri esempi di edifici riscaldati o raffreddati con pompe di calore che utilizzano il sistema eco-friendly sono: il Grimaldi Forum, il Museo Oceanografico, l’Auditorium Rainier III e gli stabilimenti della SBM.
Il macro-obiettivo di essere una destinazione sempre più sostenibile passa anche attraverso una maggiore responsabilità alimentare, un approccio che ha fatto guadagnare a molti ristoranti monegaschi il marchio ‘Restaurant Engagé’. Il riconoscimento è attribuito alle strutture ristorative che si dedicano quotidianamente a ridurre e differenziare i rifiuti, a combattere gli sprechi alimentari, a sostenere le iniziative locali, a diminuire i consumi energetici e idrici ed infine a sensibilizzare i clienti sulle tematiche ecologiche. Un esempio è il Monte-Carlo Bay Hotel & Resort che dispone di un orto di 400 m² in cui crescono frutta e verdura biologiche, ingredienti primari della sua proposta culinaria.