Tutti contro il click day proposto dall’Inps, che alla fine non ci sarà. Dopo una giornata di polemiche e di secchi no, dalle categorie ai sindacati – che hanno lanciato l’allarme contro il rischio di una “guerra tra poveri” – il ministero del Lavoro ha rassicurato tutti che per ottenere il bonus da 600 euro per far fronte all’emergenza Coronavirus gli autonomi non dovranno correre per accaparrarsi il posto migliore. Arriverà, invece, una data, come ha confermato lo stesso istituto di previdenza, a partire dalla quale si potranno presentare le domande stando certi, ha assicurato Nunzia Catalfo, che le risorse basteranno per tutti.
E se così non dovesse essere, ha spiegato anche il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che per primo aveva escluso il click day, il governo è pronto a rifinanziare l’indennizzo con il prossimo decreto previsto per aprile, che si punta a varare in una ventina di giorni.
Per ora, probabilmente già dalla prossima settimana, si apriranno le procedure per richiedere il bonus per il mese di marzo destinato a quasi 5 milioni di autonomi tra professionisti e cococo iscritti alla gestione separata Inps, artigiani e commercianti, stagionali, e lavoratori dello spettacolo e del turismo. Poi si valuterà sia se i fondi basteranno sia se sarà necessario elargire il beneficio anche per il mese di aprile.
Ma il decreto che seguirà il Cura Italia, scritto in fretta per arginare le emergenze economiche più impellenti, servirà a fare un ‘tagliando’ a tutte le misure varate per limitare i danni dell’epidemia sul tessuto produttivo, sulle famiglie, e pure sulle casse dello Stato e degli enti locali. Lo slittamento dei versamenti fiscali, ad esempio, vale al momento fino a fine maggio per molti ma non per tutti. Se vengono salvaguardate le piccole imprese e tutte le attività costrette a chiudere, dallo sport ai ristoranti, dai cinema e i teatri agli asili nido, per gli altri le rate del fisco scadono venerdì.
E da più parti sia le categorie sia la politica, Lega in testa, chiedono di allungare la mini-proroga di una settimana rispetto alle scadenze originali per Iva e ritenute del 16 marzo.