Il settore viaggi e turismo nel 2005 ha generato l’8,2% del prodotto interno lordo italiano. Cifra che secondo l’Osservatorio sul turismo della società di consulenza Bain & Co., potrebbe arrivare al 17,4%. Come? Con “uno straordinario sforzo collettivo pubblico-privato” per rilanciare il settore, sulla scia di quanto ha fatto la Spagna dal 1996 al 2000. “L’industria del turismo in Italia spiega Vincenzo Gringoli, partner Bain & Company e autore dell’Osservatorio sul Turismo con Diego Petruccelli – vale circa 115 miliardi di euro ed è cresciuta, negli ultimi quindici anni, a un tasso intorno al 5% annuo nominale. Ma la crescita è stata essenzialmente legata allo sviluppo internazionale del mercato e non è stata in linea con le potenzialità dell’Italia”. In confronto agli altri Paesi europei, il tasso di crescita di Grecia, Turchia, Portogallo e Spagna, e i loro investimenti nel settore turistico, sono stati dal 1990 ad oggi decisamente superiori ai nostri, evidenzia il Rapporto. In Spagna, in particolare, il turismo ha contribuito fra il 1990 e il 2005 in misura circa doppia che in Italia alla crescita dell’economia. Tanto che dalla seconda metà degli anni ’90, la Spagna ha più che raddoppiato le presenze di turisti stranieri, con una crescita media annua del 16%, sottraendo all’Italia il titolo di leader europeo e distanziandola di circa 7 punti in termini di quota di mercato.