Dal 1° gennaio 2019 la fatturazione elettronica diverrà obbligatoria e al posto dello spesometro arriva l’Esterometro: si tratta della comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere, introdotta per combattere le frodi fiscali in quanto dalla fatturazione elettronica rimangono escluse le fatture emesse e ricevute nei confronti e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato. E si preannuncia già come un adempimento gravoso, visto che si passerà da uno spesometro trimestrale/semestrale ad una nuova comunicazione con cadenza mensile.
Ma cosa fare per non farsi trovare? Ecco quattro punti chiave: canale di trasmissione, servizi da delegare, QRcode e anagrafiche da aggiornare, come si legge sul sito notizieora.it.
Il contribuente a seconda delle dimensioni, deve scegliere se attivare o meno un canale di trasmissione o se utilizzare i software gratuiti dell’Agenzia delle Entrate. Le difficoltà sono tante, e per i più piccoli può essere utile delegare al commercialista l’attivazione dei servizi di consultazione delle fatture, di invio delle fatture o di registrazione di un indirizzo telematico. Per le partite Iva, la prima cosa da fare è attivare subito la creazione del QRcode che contiene i riferimenti fiscali del soggetto e, nel caso di registrazione, l’indirizzo telematico di recapito. L’ultimo passo è quello di aggiornare le anagrafiche clienti e fornitori. Nei prossimi giorni comunque saranno chiarite meglio le modalità.