Non solo turismo e wedding, ecco il dl sostegni bis

Aiuti a tutte le categorie in difficoltà, dal wedding al turismo, dallo sport alla cultura. Altri 17 miliardi per le imprese, cui se ne aggiungono 9 per garantire l’accesso al credito. E più di 4 miliardi per rilanciare l’occupazione ed evitare una emorragia di posti quando finirà il blocco dei licenziamenti. E’ un’altra manovra omnibus il decreto Sostegni bis che rinnova molte delle misure già utilizzate fin dall’inizio della pandemia per arginare i danni del Covid all’economia e che guarda anche a famiglie e giovani, con lo stop delle cartelle prolungato fino alle fine di giugno, gli aiuti per l’acquisto per la prima casa e i nuovi fondi per i centri estivi.

Come con gli altri decreti per tamponare l’emergenza la fetta più grossa delle risorse va a imprese e partite Iva. Cambia il metodo per i ristori, che si divide in tre binari: intanto chi sta ricevendo o ha ricevuto il bonifico da parte dell’Agenzia delle Entrate ne riceverà un altro, dello stesso importo. Ma si potrà, prima novità, chiedere di cambiare periodo per calcolare le perdite – e questo consentirà l’accesso a 370mila partite Iva in più. Chi vorrà potrà poi chiedere una sorta di conguaglio sulla base del calcolo degli utili, che però richiederà più tempo e arriverà entro la fine dell’anno (dopo la presentazione dei bilanci o delle dichiarazioni dei redditi per chi è in contabilità semplificata). In questo caso andranno stornati gli aiuti ricevuti finora, compresa la copertura dei costi fissi che viene rinnovata con altri 5 mesi di credito di imposta sugli affitti, un mese in più di sconto sulle bollette e 600 milioni per i Comuni per ridurre i costi della Tari per le attività chiuse o ridotte per contenere il contagio. Tra le misure anche incentivi alle ricapitalizzazioni con l’Ace rafforzata, a chi investe in start up e un nuovo rinvio della plastic tax fino a gennaio 2022.

Per le attività più colpite dalle restrizioni anti-Covid arriva anche un fondo ad hoc da 100 milioni, e altrettanti vanno a rimpinguare il fondo per la montagna. Ulteriori 120 milioni andranno divisi tra comparto dei matrimoni, che potranno ripartire solo da metà giugno, al tessile che deve smaltire le rimanenze di magazzino e ai parchi tematici, tra gli ultimi a riaprire.

Il sostegno al mondo del turismo e della cultura è una delle voci più consistenti del decreto, con fondi (in tutto 3,3 miliardi) che vanno a tour operator, agenzie di viaggi, strutture ricettive, guide turistiche. Ma ci sono nuovi aiuti per le città d’arte e una nuova indennità una tantum da 1.600 euro per stagionali e lavoratori dello spettacolo, cui si aggiunge uno sgravio contributivo per operatori di terme e turismo (esteso anche al commercio).

Corposo anche il pacchetto di misure previste più in generale per il rilancio del mercato del lavoro, dalla Naspi senza decalage al nuovo contratto di rioccupazione, dall’estensione del contratto di espansione ad altri sei mesi di Cig per cessazione fino ai contratti di solidarietà al 70% per 26 settimane. Arriva anche una specifica norma ‘salva-licenziamenti’ che riduce gli oneri alle imprese che mantengono i posti di lavoro. Tra le novità anche l’istituzione di “Scuole dei mestieri” per garantire le necessarie figure specializzate nei vari distretti industriali sul territorio.

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