In 5 anni scioperi nel settore aereo costati fino a 9,5 mld

Tra il 2010 ed il 2015 l’impatto complessivo dei 167 giorni di sciopero dei controllori del traffico aereo ha ridotto il Pil dell’Unione europea fino a 9,5 miliardi di euro. E a meno che la situazione non si risolva, tra il 2015 e il 2020 i costi potrebbe essere paragonabili all’intero Pil di Malta. I dati emergono da uno studio di A4E, l’associazione Airlines for Europe, affidato a Pwc.

Dal 2010 al 2015 nell’Ue ci sono stati 167 giorni di sciopero, e cioè un giorno di interruzione ogni 13 di lavoro. Ed in totale ci sono stati 213 giorni di disagi contando le giornate che hanno preceduto e poi seguito ogni sciopero. In tutta l’Ue le agitazioni di questo settore si sono verificate più frequentemente in Francia, seguita da Grecia, Italia e Portogallo provocando 30 mila cancellazioni e oltre 6 milioni di minuti di ritardo tra le compagnie aeree aderenti ad A4E.

“Il settore dell’aviazione europeo – con 900 milioni di passeggeri ogni anno – è uno dei comparti più produttivi dell’economia europea. Qualsiasi interruzione ha gravi effetti a catena sul turismo e su altri settori. Non possiamo lasciare che questo abbattimento della produttività continui”, ha sottolineato Thomas Reynaert, Managing Director di A4E.

La maggior parte degli effetti economici degli scioperi Atc pesano sulla spesa del turismo, evidentemente calata. Pwc rileva che l’impatto globale attraverso questo canale nel corso degli ultimi sei anni ammonta a circa 5,6 miliardi di euro, di poco al di sopra dei 930 milioni di euro all’anno. 

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