S&P ha tagliato il rating di Moby da B a CCC+. “L’intensa competizione e i più alti costi del petrolio stanno pesando pesantemente sulla performance operativa di Moby e sulla generazione di cash flow – afferma l’agenzia americana – e adesso riteniamo che la sua struttura del capitale sia insostenibile”.
Secondo Standard & Poor’s Moby “corre il rischio” di non rispettare i covenant (parametri finanziari) sul debito a fine 2018 e a giugno 2019 se non adotta “tempestive” contromisure, come la vendita di navi, mentre potrebbe dover fronteggiare “un deficit di liquidità” nel caso in cui la Ue comminasse una multa per aiuti di Stato illegali alle controllate Tirrenia-Cin e Tolemar, che ricevono ogni anno 87 milioni di euro di sussidi a sostegno del mantenimento di rotte in perdita. Moby ha chiuso il semestre con una perdita di 60,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 24,6 milioni dello stesso periodo del 2017 a causa di un aumento dei costi, ricavi in calo dell’1,6% a 233,4 milioni, un ebitda negativo per 8,7 milioni e un debito finanziario di 484 milioni. Il downgrade riflette il taglio delle stime sull’ebitda 2018 da parte di S&P, a 75-80 milioni rispetto alla stima precedente di 109 milioni, dopo la performance negativa dell’ebitda nel primo semestre.