sabato, 21 Dicembre 2024

Una tassa che penalizza l’incoming italiano

Giannetti: La Finanziaria reintroduce la tassa di soggiorno

“Questo provvedimento conferma che la ripresa del mercato turistico in Italia, resterà l’eterna incompiuta che attraversa trasversalmente i governi che si sono succeduti dalla metà degli anni ’80 ad oggi. Una bella soddisfazione per tutti quegli imprenditori che hanno continuato ad investire puntando su una serie di affermazioni e di iniziative con cui si garantiva la volontà di recuperare le posizioni perse da tempo dalla destinazione Italia sui mercati internazionali e su quello nazionale. All’IVA sul turismo, che è già più alta rispetto a quella applicata in molti Paesi esteri nostri competitors, si aggiunge ora una tassa di soggiorno rilevante che ci pone inesorabilmente fuori mercato. Inoltre i contratti con i grandi tour operator tedeschi, francesi, giapponesi etc sono già conclusi da tempo e dubito fortemente che i nostri governanti possano aver avuto la competenza tecnica per prevederne l’applicazione dalla prossima stagione.
Allo stesso modo dubito fortemente che gli introiti servano per migliorare i servizi turistici mentre con tutta probabilità saranno destinati a coprire i tagli che localmente questa Finanziaria comporterà. La previsione da parte del provvedimento di una modulabilità a livello locale è solo parzialmente positiva: se è vero infatti che lascia un margine d’azione a quei sindaci più “preparati” in campo turistico e consci dei benefici diffusi apportati dal nostro settore e della difficoltà della competizione sui mercati internazionali aumenta anche la differenziazione e la frammentazione dell’offerta nazionale allontanando ulteriormente la tanto agognata “marca Italia”. Gli agenti di viaggio (settore assolutamente liberalizzato dal ’95) che operano sia come grandi incoming server sulle aree metropolitane che sull’Italia minore dove è ancor più necessario un ruolo di catalizzatore che tenga i contatti con il sistema industriale del turismo all’estero, sono ovviamente contrari a questo provvedimento.”

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