Chef e governo insieme per valorizzare la cucina italiana

La cucina italiana, legata all’arte e al turismo, in vetrina all’Expo: oltre 40 chef tra i più importanti d’Italia, tra cui Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco e Massimo Bottura, insieme a tre ministri, hanno presentato all’Esposizione milanese il ‘FoodAct’, il piano di azioni per valorizzare la cucina made in Italy.

Con questo documento le istituzioni e il mondo della cucina italiana di qualità stringono un patto per fare sistema e lavorare alla promozione delle eccellenze italiane con dieci azioni concrete, che fissano obiettivi e strumenti innovativi. Tra i dieci punti c’è quello di rafforzare il binomio turismo-ristorazione per promuovere i territori, collegando l’offerta enogastronomica a percorsi turistici locali.    

“Le eccellenze italiane sono l’arte, la musica il patrimonio archeologico, ma anche la qualità straordinaria della cucina – ha spiegato il ministro della Cultura, Dario Franceschini –  Possiamo tenere assieme questi elementi che fanno dell’Italia la prima meta desiderata di viaggio per tutti i turisti del mondo”.   

Alta cucina e alta formazione devono andare di pari passo secondo il ‘FoodAct’ che punta a rafforzare i poli di formazione già esistenti e istituirne di nuovi. “Nelle scuole alberghiere c’è una crescita della domanda – ha detto il ministro dell’ Istruzione, Stefania Giannini – sono 230 mila gli studenti che l’hanno scelta e rappresentano il 43% di coloro che non scelgono il liceo. La sua forza è quella dell’alternanza scuola-lavoro”.   

Il ‘FoodAct’ prevede anche un’azione di valorizzazione e promozione sui mercati esteri, coordinata con il Piano di internazionalizzazione del Governo. In questo contesto gli chef diventano ambasciatori del made in Italy. “Dobbiamo superare le debolezze e la frammentazione degli interventi pubblici favorendo anche i collegamenti e il dialogo fra i diversi attori del sistema”, ha detto il ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina. 

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