Enoturismo, appello per un osservatorio permanente

Vigne, vini ed esperienze in cantina diventano sempre più un’attrattiva per i viaggiatori italiani e stranieri. L’enoturismo è in forte crescita e si avverte l’esigenza di spingere su alcuni aspetti chiave come promozione, comunicazione e formazione, ma anche digitalizzazione e monitoraggio, tanto da rivolgere una richiesta precisa alle istituzioni: la creazione di un Osservatorio permanente. È quanto emerge dal nuovo manuale scritto dal senatore Dario Stefàno e dalla produttrice e presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini, ‘Viaggio nell’Italia del vino Osservatorio Enoturismo: normative, buone pratiche e nuovi trend’, presentato a Roma a Palazzo Giustiniani.
Al libro hanno contribuito le associazioni Città del vino e Le Donne del Vino e Nomisma-Wine Monitor, con un’indagine su 92 comuni e 150 cantine.
Forte la richiesta delle cantine alle istituzioni per avere un piano di promozione e comunicazione nazionale sull’enoturismo, che per 6 aziende su 10 dovrebbe basarsi sui dati provenienti da un osservatorio permanente. Molto sentito anche la necessità di corsi di formazione degli addetti (67%) e digitalizzazione delle aree rurali (58%).
“Credo che un osservatorio per l’enoturismo a livello centrale possa rappresentare un’occasione per mettere a sistema le diverse competenze e gli strumenti a disposizione nonché le opportunità derivanti dalla Pac e dal Pnrr per progettare in maniera condivisa il percorso di sviluppo del settore”. Lo fa sapere il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, a proposito del convegno al Senato dove è stato presentato il libro ‘Viaggio nell’Italia del vino’.
“Per permettere al comparto di mantenere la sua forza attrattiva e rimanere fra i principali asset turistici dell’Italia – precisa – occorre continuare a lavorare su formazione, promozione, innovazione e sostenibilità ma al contempo è necessario che le tutte le Regioni recepiscano il decreto ministeriale sull’enoturismo del 2019 per condividere a ogni livello obiettivi e strategie comuni e definire una visione omogenea del territorio e dei servizi”. Patuanelli ricorda che “l’enoturismo è motore consolidato di sviluppo del turismo nelle aree rurali e dell’intero settore vitivinicolo e permette di valorizzare le zone meno conosciute del territorio, favorendo una forma di turismo ‘lento’ sempre più apprezzato in Italia e all’estero”.

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