Il governo greco ha rimosso centinaia di musei e siti archeologici e storici inclusi inavvertitamente in un elenco provvisorio di proprietà cedibili a privati nell’ambito degli accordi per il salvataggio del Paese dal default finanziario. Tra gli altri beni culturali inclusi e poi depennati, c’è anche il palazzo di Cnosso di Creta e la Torre Bianca di Salonicco.
Il ministro della Cultura ha detto che, a seguito di un accurato controllo incrociato, 2.330 proprietà sono state depennate dal patrimonio dello Stato passibile di nuovi sviluppi nei prossimi 99 anni.
Oltre al palazzo di Cnosso, il secondo monumento greco più popolare dopo il Partenone, risalente a 4 mila anni fa, erano finiti nella lista la tomba di re Filippo di Macedonia, il padre di Alessandro il Grande, nel nord del Paese, nonché una decina di siti archeologici e di musei nella seconda città della Grecia, Salonicco, inclusa la sua Torre bianca.
La lista era stata compilata nello scorso giugno suscitando vivaci proteste, ma il ministero l’ha pubblicata, corretta, solo ora.