In Portogallo il governo ha decretato lo stato di calamità nei comuni colpiti dagli incendi divampati lo scorso fine settimana, alcuni dei quali non ancora domati. Si tratta di almeno 25 comuni sparsi tra i distretti di Aveiro, Leiria, Castelo Branco, Oporto e Braga. Per l’istituto meteorologico nazionale, a causa delle temperature massime previste il rischio rimarrà elevato almeno fino a giovedì anche in province più distanti come Coimbra, Lisbona e Setúbal.
Al momento sono oltre sessanta i roghi ancora attivi, di cui almeno la metà considerati pericolosi, e il bilancio dell’area bruciata da domenica scorsa supera, secondo i dati rilevati dal sistema Copernicus, i 60 mila ettari. Sempre secondo il sistema satellitare europeo, sono 83.476 gli ettari di macchia boschiva andati in fumo dall’inizio dell’anno nel Portogallo continentale (quindi escludendo, tra gli altri, il violento incendio che lo scorso agosto ha distrutto oltre 5 mila ettari sull’isola di Madeira).
Sul terreno ci sono circa 6.000 operatori della Protezione civile e 230 pompieri dalla vicina Spagna oltre che due Canadair inviati dal Marocco. Già operativi invece gli altri velivoli inviati da Italia, Francia e Spagna. Il governo portoghese non ha escluso inoltre la possibilità di fare ricorso al Fondo di solidarietà dell’Unione europea.