La capacità di generare un flusso turistico sostenibile tra Giappone e Italia dopo l’emergenza sanitaria del coronavirus. È stato il tema dell’incontro tra l’Ambasciatore d’Italia in Giappone, Giorgio Starace, assistito per l’occasione dall’Ufficio Enit di Tokyo con i rappresentanti dei principali TO giapponesi. Alla riunione ha partecipato anche Massimo Allegri, Regional general manager di Alitalia per l’area Asia-Pacifico.
“Abbiamo illustrato ai nostri interlocutori le efficaci misure di contrasto al coronavirus attuate in Italia sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19, e in particolare all’indomani del 4 maggio e dell’avvio della cosiddetta Fase 2, ha spiegato l’Ambasciatore Starace. In base al rapporto del Ministero della Salute del 4 giugno, dai 4.000 pazienti ospedalizzati nei centri di terapia intensiva a inizio crisi si è oggi passati a quota 338 su tutto il territorio nazionale. Dati che testimoniano il sacrificio senza eguali e la straordinaria efficienza del sistema sanitario italiano. Ho raccolto il vivissimo interesse degli operatori giapponesi a promuovere quanto prima possibile e in sicurezza, al pari di quanto accadrà a breve tra Paesi dell’UE, la riapertura dei flussi turistici: un interesse che non sorprende se si considera il tradizionale apprezzamento del pubblico giapponese per il nostro patrimonio artistico-culturale e paesaggistico”.
Nel 2018, secondo i dati Istat più aggiornati, i turisti giapponesi in visita hanno superato di poco un milione di presenze, con un aumento del 10% rispetto al 2017. Nel 2019 si stima che i turisti giapponesi abbiano speso 913 milioni di euro su un totale di 2,8 miliardi di euro di acquisti effettuati nel complesso dai turisti asiatici e per una quota, quella giapponese, che ammonta pertanto al 32%, secondo i dati di Bankitalia.