A un anno dalla strage sulla spiaggia dell’Hotel Imperial Marhaba Riu, Sousse ha commemorato le 38 vittime (di cui 30 britannici) rimaste uccise in Tunisia da un terrorista dell’Isis, Seifeddine Rezgui.
Il processo, che sta per approdare alla Corte d’appello di Tunisi, porterà alla sbarra 46 imputati, di cui 16 in carcere e 5 latitanti, ed è il risultato di un’inchiesta cui hanno contribuito anche autorità giudiziarie straniere.
Intanto, resta in vigore l’avviso delle autorità inglesi di non andare in vacanza in Tunisia e un dato sugli arrivi di turisti britannici nel 2016 è eloquente: oltre il 90% in meno rispetto ai primi 5 mesi dell’anno scorso. L’Hotel Imperial Mahraba è chiuso in attesa della riapertura sotto il nuovo nome di “El Kantaoui Bay” dopo che la catena alberghiera Riu ha deciso di lasciare il Paese.
Gli sforzi che la Tunisia ha compiuto durante tutto questo tempo nel campo della sicurezza e nella lotta al terrorismo in questo anno sono stati enormi, grazie anche alla collaborazione di molti paesi stranieri, e qualche timido segnale di ripresa si registra a partire da questo inizio di stagione, come ha dichiarato recentemente la ministra del Turismo, Selma Elloumi Rekik, sottolineando però che occorre tempo per riparare a un danno così rilevante come quello degli attacchi del museo del Bardo e della spiaggia di Sousse del 2015.