Numerosi turisti peruviani, ma anche alcuni di altri Paesi latinoamericani ed europei, sono stati sequestrati ieri da membri della comunità di Cuninico, nel distretto di Urarinas della provincia di Loreto. Al momento non risulta che fra gli ostaggi ci siano cittadini italiani.
Le comunità della zona, riferisce la radio RPP di Lima, blocca il transito di qualsiasi tipo di unità in navigazione sul fiume Marañón come misura di protesta per lo sversamento di petrolio avvenuto lo scorso 16 settembre in una gola delle montagne di Cuninico. In dichiarazioni all’emittente Angela Ramírez, una delle persone bloccate, ha indicato che il gruppo è composto da circa 150 persone, fra cui cittadini di Stati Uniti, Spagna, Francia, Regno Unito, Svizzera e Venezuela.
Fonti della Capitaneria di Porto di Iquitos, competente trattandosi di problemi riguardanti la navigazione fluviale, hanno confermato alle autorità diplomatiche italiane in Perù che fra gli ostaggi non risultano italiani. Ramírez ha aggiunto che gli autori del sequestro intendono in questo modo protestare per la scarsa attenzione riservata loro dal governo dopo lo sversamento, che ha causato finora la morte di una donna e di due bambini. Il rilascio dei turisti ha infine detto, “avverrà solo quando sul posto arriveranno inviati del governo centrale per aprire un negoziato mirante a risolvere l’emergenza”.