Potrebbe essere la direttiva 24/2011 sulle cure transfrontaliere, ossia sulla possibilità per i pazienti assicurati di scegliere liberamente dove farsi curare all'interno dell'Ue ad aprire interessanti prospettive per il settore termale. Anche se l'Italia è in ritardo con i lavori di recepimento della direttiva (che doveva essere assunta dall'ordinamento nazionale entro il 25 ottobre, ma poi è slittata al 4 dicembre), la possibilità per gli stranieri di essere trattati negli stabilimenti italiani, e di ricevere il rimborso dal Paese di provenienza del paziente sarebbe una boccata di ossigeno per un settore – quello delle terme in Italia – che fra luci ed ombre certo soffre della diminuita capacità di spesa dei tradizionali clienti italiani.
L'argomento sarà al centro del convegno di lunedì 2 dicembre in programma a Pistoia presso Confindustria Pistoia, e che, organizzato con Federterme, metterà sul piatto le richieste del settore.
"Per una volta – dice Walter Bucelli, coordinatore regionale toscano di Federterme e amministratore delegato di Società Terme e Benessere-Stb Spa – il settore non chiede aiuti ma regole chiare e precise: siamo certi di avere un prodotto, quello termale, di assoluto valore e prestigio. Chiederemo alla politica di remare tutti nella stessa direzione per consentire che esso si affermi e si rafforzi".
Le conclusioni della giornata sono affidate a Simonetta Giordani, sottosegretario al Turismo.