Nel periodo che va dal 2012 al 2020 l’indotto complessivo di Expo Milano 2015 è di 31,6 miliardi di euro in termini di produzione aggiuntiva, cioè il volume di affari generato, corrispondente a circa l’1% della produzione nazionale. Il valore aggiunto, il Pil dell’evento, è pari a 13,9 miliardi di euro, con un impatto occupazionale di 242,4 mila unità.
Sono i dati della ricerca sull’impatto economico dell’esposizione, promossa dalla Camera di commercio di Milano e realizzata da Sda Bocconi. L’indotto economico stimato per la Lombardia sullo stesso arco temporale è pari a 18,7 miliardi di euro in termini di produzione aggiuntiva, con un valore aggiunto di 8,6 miliardi di euro e un impatto occupazionale di 132 mila unità equivalenti annue. Per Milano l’indotto economico è pari a 16,1 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 7,4 miliardi di euro e un impatto occupazionale di 115 mila unità di lavoro annue equivalenti.
“L’impatto economico è migliorato rispetto alle stime elaborate nel 2013 – ha commentato il presidente della Camera di commercio di Milano, Carlo Sangalli -. Se confrontiamo i dati dell’impatto economico stimato nel 2013 con i dati di monitoraggio al 21 dicembre 2015, abbiamo un miglioramento dei valori della produzione aggiuntiva, del valore aggiunto e del dato occupazionale superiore al 30%”.
Questa tendenza al miglioramento secondo il presidente di Camera di commercio è riconducibile a “il maggiore flusso di visitatori del sito rispetto alle stime iniziali, un incremento delle imprese nate con Expo, pari a 10 mila unità, e del loro fatturato. Infine una maggiore attrattività turistica nel periodo successivo all’evento”. Il flusso di visitatori di Expo (21.477.000 ingressi) ha generato un volume d’affari complessivo di 9,4 miliardi di euro.