I Bronzi all’Expo, ma in ologramma: l’idea di Pasqua Recchia

Sì ai Bronzi di Riace all’Expo 2015. Ma solo in versione virtuale. Dopo tante polemiche, ecco l’idea del segretario generale del ministero dei Beni culturali, Antonia Pasqua Recchia, che arriva nel giorno della presentazione della spettacolare ricostruzione olografica dell’altrettanto fragile e prezioso Sarcofago degli Sposi, tra i protagonisti del progetto che dal prossimo week end unirà il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma e il Palazzo Pepoli-Museo della Storia di Bologna, Recchia ha detto: “Se nel dibattito sui Bronzi di Riace all’Expo 2015 non ci si fosse concentrati così tanto su chi era il più forte, se io che me li faccio prestare o io che non te li do; se si fossero trattati i Bronzi come un’icona del nostro patrimonio culturale, allora avremmo forse trovato una soluzione alternativa e non chiuso il dibattito con un ‘non si possono portare’. E non è detto che non una soluzione alternativa non si possa ancora trovare”.   

La ricostruzione del Sarcofago degli Sposi ospitata a Bologna, realizzata da cinque gruppi di scienziati coordinati dal Cineca e che sarà anche all’Expo grazie alla Fondazione Bracco, è a grandezza naturale. “Ma – aggiunge il segretario generale – si può scegliere la scala di grandezza che si vuole. Mi è ben chiara la differenza tra l’originale e la copia e il fatto che un tale capolavoro non è riproducibile, ma se lo consideriamo come portatore di altri messaggi, allora la tecnologia per la rappresentazione virtuale ci può aiutare, sollevandoci anche da molti problemi come il trasporto e la sicurezza dell’opera. E’ un’idea che riporterò al ministro”.

L’esposizione in un contesto internazionale sarebbe poi anche l’occasione per dare visibilità a queste nuove tecnologie made in Italy. “Sarebbe un vero peccato – conclude Pasqua Recchia – se dopo averle sviluppate così bene in Italia non le esportassimo anche nel mondo, dimostrando quanto il nostro paese sa essere avanzato”. 

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