I Bronzi di Riace non si muoveranno dalla Calabria. Lo hanno stabilito i tecnici della commissione scelta dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Dopo un’estate di annunci e polemiche, si infrange dunque il sogno milanese di portare i Bronzi di Riace all’Expo.
Una “risposta molto chiara che chiude il dibattito”, sottolinea il ministro presentando la relazione della commissione Mibact. Ma il governatore della Lombardia Maroni e il suo ambasciatore per la cultura Vittorio Sgarbi non ci stanno: “prevale il giudizio politico”, sostengono unanimi. E se c’è qualcuno che in questa storia ci perde, dicono, “è la Calabria”.
Presieduta da Giuliano Volpe, professore ordinario di archeologia a Foggia, la commissione insediata un mese fa da Franceschini proprio per dare una risposta ‘scientifica’ alla richiesta della Regione Lombardia, ha presentato la sua relazione in cui si legge che il parere sulla trasportabilità è negativo perché non si può in alcun modo escludere “un pregiudizio alcuno per la loro integrità e conservazione”.
Un parere lungamente ponderato, sottolineano del resto dal ministero, che arriva alla fine di quattro settimane nelle quali i tecnici hanno vagliato “tutta la documentazione disponibile” sui restauri fatti nel corso degli anni e “tutte le indagini scientifiche, da quelle relative agli esiti di invasivi micro-carotaggi, alle gammagrafie, alle radiografie”. Ne è venuto fuori un quadro preoccupante, con una serie di problemi conservativi che affliggono le due sculture, dalla presenza di “numerose e diffuse micro-fessure” ai “problemi di tenuta delle saldature antiche che hanno causato un indebolimento della tenuta strutturale del sistema statua”.
“Il lavoro per noi ora sarà quello di rafforzare tutte le iniziative già in essere affinché i visitatori di Expo allunghino la loro permanenza in Italia, per vedere la bellezza che tutto il nostro Paese offre, a cominciare dal Museo Archeologico di Reggio Calabria”, commenta Franceschini.
Ma Sgarbi è imbufalito. “A fronte di 5 milioni di visitatori previsti all’Expo, che avrebbero pagato un biglietto da 10 euro, la Calabria avrebbe potuto beneficiare di 50 milioni di euro”, sostiene.